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Pugliese scrive al presidente Napolitano: «Basta vittime sulla SS 106»

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L’autore del libro sulla “strada delle morte” nella sua missiva chiede al Presidente della Repubblica di intervenire nella vicenda relativa all’ammodernamento del Megalotto 3 della SS 106 che collegherà Sibari e Roseto

Pugliese scrive al presidente Napolitano: «Basta vittime sulla SS 106»

L’autore del libro sulla “strada delle morte” nella sua missiva chiede al Presidente della Repubblica di intervenire nella vicenda relativa all’ammodernamento del Megalotto 3 della SS 106 che collegherà Sibari e Roseto

 

 

Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?”, un racconto inchiesta
sulla strada statale 106 ionica calabrese, il primo libro sulla “strada
della morte” ha inviato <<una lettera al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e per conoscenza al Presidente del Consiglio Matteo
Renzi, al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, ai Presidenti delle
commissioni trasporti di Camera e Senato Mario Valducci e Guido
Corbellini., al Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, al Presidente
dell’Anas Pietro Ciucci ed alla Presidente dell’Associazione Vittime della
Strada Manuela Barbarossa*>>.

L’autore del libro sulla “strada delle morte” nella sua missiva chiede al
Presidente della Repubblica di intervenire nella vicenda relativa
all’ammodernamento del Megalotto 3 della SS 106 che collegherà Sibari e
Roseto affinché <<*siano scongiurati altri ritardi relativi all’inizio dei
lavori*>> che potrebbero diventare <<*letali per l’intero territorio
calabrese atteso che c’è una possibilità concreta i fondi già stanziati per
la realizzazione di questa opera siano destinati in altri progetti*>>.

Pugliese ricorda al Presidente Napolitano che sulla SS 106 in Calabria dal
2001 ad oggi sono ben 353 le vittime decedute sul colpo <<*ed è imprecisato
il numero dei feriti che dopo aver attraversato uno dei meno qualificati
sistemi sanitari del Paese perdono la vita per colpa, appunto, di questa
strada maledetta*>>.

L’Autore del libro sulla famigerata “strada della morte” pone poi l’accento
sul dolore che da sempre la SS 106 causa nelle famiglie colpite da lutti
dolorosissimi, soprattutto, <<*quando a morire, come spesso accade, sono
giovani ragazze e ragazzi che avrebbero potuto costituire una risorsa per
la nostra Calabria e che, invece, sono finiti nel dimenticatoio di quanti
offendono la loro memoria ostacolando la realizzazione di questa
infrastruttura importantissima*>>.

<<*È evidente* – continua Pugliese – *che l’ammodernamento del Megalotto 3
non risolverà il problema delle vittime sulla strada sulla SS 106 ma è un
dato di fatto che attenuerà la perdita di vite umane>>*. Ciò che, invece,
non è chiaro e non è possibile di certo assumere per certo è, secondo
Pugliese, quali siano <<*i numeri, le statistiche, i dati, ecc. che
supportano le argomentazioni di quanti si oppongono per ragioni diverse
alla realizzazione di questa opera?>>*

Il giovane ingegnere, infatti, nel suo accorato appello, si rivolge al
Presidente Napolitano con la speranza che egli possa <<*approfondire le
ragioni di quanti si oppongono all’infrastruttura per verificarne
l’infondatezza della gran parte delle questioni che sollevano*>> e chiede
che questa volta <<*lo Stato non abbandoni la Calabria ed i calabresi nelle
mani di amministratori sprovveduti che storicamente hanno sempre costituito
un ostacolo enorme al cambiamento ed al processo di ammodernamento della SS
106 e, quindi, di sviluppo e di progresso della terra in cui sono nato e
che tanto amo*>>.

Pugliese conclude la sua lettera con l’auspicio che possa esserci una
azione <<*forte e determinata da parte della Presidenza della Repubblica
affinché prevalga il buon senso ed insieme l’interesse generale sul
piccolissimo interesse e sulle irragionevoli motivazioni di quanti si
oppongo alla realizzazione dell’ammodernamento del Megalotto 3 senza alcuna
coscienza e, soprattutto, senza alcuna memoria nei confronti delle
centinaia di vittime provocate da questa strada*>>.