Tra i temi affrontati con il presidente Alfredo Arpaia l’urgenza di indulto e amnistia, già ribadita da Giorgio Napolitano. Eroi chiede anche scarcerazione di Francesco Gangemi, giornalista 79enne condannato per reato di diffamazione
Provincia di Reggio Calabria, Antonio Eroi incontra i vertici della Lidu
Tra i temi affrontati con il presidente Alfredo Arpaia l’urgenza di indulto e amnistia, già ribadita da Giorgio Napolitano. Eroi chiede anche scarcerazione di Francesco Gangemi, giornalista 79enne condannato per reato di diffamazione
Roma – ” Il messaggio alle Camere del presidente Giorgio
Napolitano, che chiede con urgenza un provvedimento legislativo per
risolvere la questione del sovraffollamento carcerario, per cui l’Italia è
stata sanzionata anche dalla Corte di Strasburgo, è un vero atto di
coraggio che trova sponda favorevole e pieno appoggio da parte di tutti
coloro che nel loro ruolo istituzionale perseguono da tempo la salvaguardia
dei diritti umani” così Antonio Eroi, presidente del Consiglio provinciale
di Reggio Calabria a margine di un incontro avvenuto ieri nella sede della
Lidu onlus nazionale, durante il quale si è stretta un’intesa di
collaborazione tra Lega Italiana dei diritti dell’Uomo e provincia di
Reggio Calabria sui diritti fondamentali. Al centro del colloquio tra Eroi
ed il presidente nazionale Lidu on. Alfredo Arpaia, la soluzione intravista
da Giorgio Napolitano, già calendarizzata in Senato per il 15 ottobre su
proposta dei senatori Compagna e Manconi, sull’opportunità di adottare
indulto ed amnistia per avere poi il tempo di ridefinire gli ordinamenti
che regolano il sistema carcerario. “Appare, infatti, indispensabile
avviare una decisa inversione di tendenza sui modelli che caratterizzano la
detenzione, modificando radicalmente le condizioni di vita dei ristretti,
offrendo loro reali opportunità di recupero” aveva detto il presidente
Napolitano nel corso del discorso inviato alle Camere l’8 di ottobre. Una
visione condivisa dalla Lidu, che già nel passato si era espressa in tal
senso, subito dopo l’approvazione del decreto carceri in giugno, visto come
“un granello di sabbia nel mare di problemi da affrontare e risolvere sulla
questione degli Istituti di pena nazionali”dal presidente Arpaia che
aggiungeva in quell’occasione che “solo nei casi di crimini gravi commessi
che mettono a forte rischio la comunità il carcere sia la risposta più
adeguata. In tutti gli altri casi è più opportuno studiare istituti
riabilitativi o arresti domiciliari che obblighino il reo a compiere lavori
socialmente utili che rimborsino in parte la comunità per il danno subito”.
Opinione comune a quella di Antonio Eroi, che lo scorso anno ha sostenuto
un progetto volto alla rieducazione del detenuto dal titolo “Cinema dentro
le mura”, con il quale la Casa circondariale di Reggio Calabria ha
contribuito alla realizzazione del cortometraggio “Hakuna Matata”, poi
inviato all’Europa per sensibilizzare e diffondere un messaggio di vita e
speranza che nasce proprio tra le mura del carcere reggino. Tra gli
argomenti affrontati durante l’incontro anche quello della depenalizzazione
del reato di diffamazione a mezzo stampa. ” Nonostante la Corte europea
abbia da poco emesso sentenze che bocciano ‘l’esistenza stessa di una
sanzione penale sulla libertà di opinione ed informazione perché tale da
provocare un effetto dissuasivo sul contributo che la stampa porta al
dibattito su temi di interesse generale’ come evidenziato dalla stessa
Corte”, ha riferito Antonio Eroi ad Alfredo Arpaia , ” a Reggio Calabria
Francesco Gangemi , giornalista 79enne, è stato arrestato per tale reato
pochi giorni fa, e ad oggi ancora nessuno è intervenuto pur essendo il
Gangemi affetto da gravi malattie, a dispetto di tutti gli interventi
dettati da sdegno e solidarietà, a partire da quello di Fnsi”.- “Senza
entrare nel merito della sentenza di condanna che ha colpito Gangemi” – ha
denunciato Eroi alla Lidu- “voglio esprimere tutta la mia contrarietà per
questa detenzione che, oltre a ledere il diritto alla libera informazione
sancito e tutelato in territorio Ue, rischia di trasformarsi in tragedia
considerata l’età dell’arrestato e le sue precarie condizioni di salute. “
Antonio Eroi, che ha sollecitato un fattivo interessamento al caso Gangemi
al termine dell’incontro con il presidente Lidu, ha concluso con un appello
al figlio del giornalista tratto in arresto: “Purtroppo non è nelle mie
competenze chiedere un provvedimento di Grazia al presidente della
Repubblica, ma sarò al fianco del figlio di Gangemi, Maurizio, che invito
sin d’ora a chiedere l’intervento di Napolitano in tale direzione. Fatti
del genere non dovrebbero più accadere in Italia, la personale vicenda di
Francesco Gangemi ci obbliga ad esprimere una solidarietà che va oltre il
mero aspetto umano: è un’offesa al diritto d’opinione”. Eroi ha invitato
Alfredo Arpaia che sarà a Reggio Calabria la prossima settimana per un
dibattito pubblico sui diritti dei carcerati.