Protesta dei sindaci calabresi a Roma: un fatto politico importante, ma sul superamento della gestione commissariale bisogna andarci piano La protesta dei sindaci calabresi che andrà in scena oggi a Roma è un fatto politico importante
La protesta dei sindaci calabresi che andrà in scena oggi a Roma è un fatto politico importante.
E ’del tutto evidente, infatti, che un cambiamento radicale della situazione sanitaria calabrese ci potrà essere soltanto se alla consapevolezza di ciò che non va si accompagna l’iniziativa dal basso di società civile, movimenti ed enti locali per il conseguimento di tale obiettivo.
Lo dimostra la vicenda, per quanto rocambolesca e vergognosa, degli ultimi Commissari nominati dal Governo. La protesta popolare, lo sdegno dei comitati e delle associazioni, delle istituzioni locali, hanno portato ad un primo, non trascurabile, risultato: le dimissioni del dott. Zuccatelli e l’impegno di Emergency e di Gino Strada che affiancheranno la Protezione Civile nella gestione dell’emergenza.
Nel merito, sono condivisibili anche gli “obiettivi prioritari” indicati nel documento dell’Anci, ovvero “l’abbattimento e il ripiano” del debito sanitario, il “potenziamento del personale nella rete sanitaria regionale”, “l’adozione immediata del Piano Covid con allestimento di posti letto in terapia intensiva e su-intensiva”, il “potenziamento degli Ospedali Spoke e Generali”, il rilancio della medicina del territorio con particolare riferimento, in questa emergenza, alle Unità Speciali di Continuità assistenziale (USCA).
Diverso è il discorso del commissariamento. E ’del tutto evidente che in questo momento non ha alcun senso chiedere la fine della gestione commissariale. A quale “politica” dovrebbero tornare in questo particolare frangente la gestione del Piano di Rientro, l’attuazione dei Programmi operativi e l’implementazione di tutti gli interventi volti a garantire su tutto il territorio regionale i cosiddetti Livelli Essenziali di Assistenza (invero, sarebbe il caso di parlare di “livelli uniformi di assistenza” su tutto il territorio nazionale), tenuto conto che dette incombenze oggi si intrecciano con quelle relative alla gestione della pandemia. Per quanto ci riguarda, auspichiamo che una proficua SINERGIA tra istituzioni locali e Comitati di cittadini, associazioni, forze politiche e sociali possa rafforzarsi anche nel nostro territorio, dove già alcuni passi in avanti si sono fatti su questo terreno.
Bisogna insistere sul rilancio del presidio spoke di Castrovillari e della medicina di prossimità – guai a pensare che la pandemia possa servire a far aprire tanti piccoli ospedali generalisti di paese, tanti ospedali nessun ospedale! -, sulla riconversione delle strutture ospedaliere di Mormanno e Lungro nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid, sull’assistenza domiciliare dei pazienti (ruolo delle USCA), sulla processazione veloce dei tamponi.
Tutte le grandi crisi e le grandi catastrofi provocano sofferenze, ma da esse bisogna saper trarre le dovute lezioni per cambiare in meglio lo stato di cose presenti.