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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Programma stages, deputati M5S interrogano Governo Rischio penalizzazione per i 145 candidati candidati a lavorare per 18 mesi in Calabria

Programma stages, deputati M5S interrogano Governo Rischio penalizzazione per i 145 candidati candidati a lavorare per 18 mesi in Calabria
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Sugli intoppi del «Programma stages 2008» che rischiano di penalizzare i 145 candidati a lavorare per 18 mesi in Calabria, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno interrogato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per sapere «se sia confermata, per i giovani in attesa, la possibilità di iniziare in ogni caso il programma» e «quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per accelerare il completamento degli adempimenti burocratici affinché gli interessati comincino al più presto a lavorare».
I parlamentari 5 stelle hanno anche accennato alla storia travagliata del bando del programma, ricostruita da “Il Corriere della Calabria”, che ha raccontato degli intoppi e della recente richiesta di documentazione, da parte del Ministero del Lavoro, non trasmessa dal dipartimento regionale.
Per i deputati M5s, la vicenda conferma «la perdurante incapacità dell’amministrazione calabrese di gestire programmi legati a risorse dell’Unione europea, di ridurre in modo significativo la disoccupazione e la difficoltà sociale, nonché di alimentare economie e sviluppo nel territorio; come ha più volte ricordato anche Laura Ferrara, parlamentare europea del Movimento 5 stelle». «In Calabria – concludono Nesci e Parentela – bisogna sconfiggere la sufficienza, l’approssimazione e la sciatteria che non di rado caratterizzano vari uffici regionali, evidentemente molto poco controllati dalla politica che governa. Centrodestra e centrosinistra hanno mostrato pari capacità di ritardo, improvvisazione e inefficacia nell’amministrazione regionale; spesso a discapito dei giovani, i più penalizzati per mancanza di opportunità, per una riforma delle pensioni tutta sballata e per la precarietà imposta da un capitalismo finanziario disumano, che usa il Pd come strumento del proprio dominio».