Bersani: “Ieri muro contro muro contro esigenze paese”. Bossi: “Questo voto ci dice che i numeri ci sono”. Sit in e proteste di fronte a Montecitorio
Processo breve, Avvenire lo boccia
Bersani: “Ieri muro contro muro contro esigenze paese”. Bossi: “Questo voto ci dice che i numeri ci sono”. Sit in e proteste di fronte a Montecitorio
(ANSA) ROMA – ”Ma non chiamatelo ‘processo breve”’. Cosi’ Avvenire, il quotidiano della Cei, titola oggi un editoriale sul provvedimento approvato ieri dalla Camera: un provvedimento, scrive il giornale dei vescovi, che non sciogliera’ i ”nodi” della ”questione giudiziaria” italiana. ”Con questa definizione – afferma l’editorialista Danilo Paolini – non vanno intese, pero’, l’urgenza dell’attuale presidente del Consiglio di risolvere i suoi guai con taluni magistrati di Milano e la costanza (non priva di forzature procedurali, ne’, talvolta, perfino di venature d’astio) con la quale questi ultimi lo incalzano ormai da quasi vent’anni, bensi’ proprio la lentezza dei processi civili e penali”. Il problema e’ la lentezza della giustizia italiana, e la legge passata ieri, secondo Avvenire, non aiutera’ a risolverlo: ”Non servira’ ad abbreviare i tempi dei processi” ma solo a ”prendere atto” del ”fallimento” di uno ”Stato che non riesce a garantire una sentenza definitiva in tempi ragionevoli. Ma questa e’ la radiografia del male, non la cura”, conclude il giornale della Cei.
BERSANI: IERI MURO CONTRO MURO CONTRO ESIGENZE PAESE – ”Ieri c’e’ stato un muro contro il muro del buon senso, delle esigenze del Paese. Noi non siamo per niente affezionati a passare i giorni e le notti a discutere dei processi di Berlusconi, vogliamo parlare dei problemi enormi del paese e per questo proviamo una grande amarezza”. Cosi’ il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, arrivando ad un incontro sull’universita’, valuta l’approvazione del processo breve. ”C’e’ una grande amarezza – sostiene Bersani – Anche se noi abbiamo combattuto per rendere chiaro che a loro non interessano i problemi dell’Italia”.
OK DALLA CAMERA, 314 SI’ BERLUSCONI: COMPATTI – Il testo sulla prescrizione breve è stato approvato nell’Aula della Camera con 314 voti a favore e 296 contrari. Presenti e votanti sono stati 610.
ANM DOPO VOTO CAMERA,E’SCONFITTA PER LO STATO – ”E’ una sconfitta per lo Stato”. Cosi’ il presidente dell’Anm Luca Palamara commenta il voto con cui la Camera ha licenziato la prescrizione breve. ”Cosi’ si affossa definitivamente il processo”, aggiunge il leader del sindacato delle toghe. ”Si rinuncia ad accertare l’eventuale responsabilita’ o innocenza di un imputato e contestualmente – sottolinea Palamara – si nega la giustizia alle vittime di un reato”.
PANIZ, NO EFFETTI SU PROCESSO MILLS, E L’AQUILA – “Escludo che la norma produca effetti sul processo Mills. Escludo che sia una legge ad personam, è invece un atto di civiltà in quanto distingue tra incensurati e recidivi”. Lo ha detto il deputato del Pdl Maurizio Paniz all’uscita da Montecitorio. Paniz che sta parlando con i manifestanti riuniti dal Popolo Viola in Piazza Montecitorio ha poi aggiunto: “Ho già spiegato più volte che non ci sarà alcun effetto sui processi per la strage di Viareggio e il terremoto dell’Aquila”.
BERSANI, GOVERNO HA FATTO PASSO VERSO ABISSO – ”Il governo nella coscienza degli italiani ha fatto un passo verso l’abisso. Ora sta a noi far comprendere la vergogna di questo provvedimento che dimostra l’assoluto disprezzo verso i problemi veri del paese”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani commenta il via libera alla Camera sul processo breve.
PALAMARA, I MAGISTRATI FARANNO SENTIRE LA LORO VOCE – L’Associazione nazionale magistrati valutera’ ”eventuali forme di protesta” in caso di approvazione delle norme sul cosiddetto processo breve ma soprattutto fara’ sentire la sua voce. Ad annunciarlo e’ stato il presidente Luca Palamara oggi a Perugia per un dibattito su ”Giornalismo d’inchiesta o complotto mediatico-giudiziario?” ”Faremo sentire la nostra voce – ha detto -, illustrando le ricadute che queste norme avranno sul sistema”. ”Continueremo a fare – ha aggiunto – quello che abbiamo fatto in tutti questi anni. Nei quali purtroppo ci siamo occupati di leggi annunciate o promulgate non nell’interesse di tutti ma solo per risolvere situazioni contingenti”. Riferendosi all’intervento del ministro della Giustizia Angelino Alfano, Palamara lo ha definito ”fuori della realtà” perche’ ”non tiene conto di quella dei tribunali italiani”.
NO A ESCLUSIONE OMICIDIO: PD, VERGOGNA! – La maggioranza ha soppresso l’emendamento, prima firmataria Donatella Ferranti (Pd), che prevedeva di escludere dalla prescrizione breve il reato di omicidio colposo. Il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, chiede al centrodestra un sussulto di dignità almeno in memoria e per rispetto dei cittadini de L’Aquila. Anche Benedetto Della Vedova (Fli) si appella al centrodestra: “Cercate di votare a favore dei cittadini de L’Aquila”. Ma il centrodestra non ascolta e boccia la proposta di modifica. Così dai banchi dell’opposizione si alza il coro: “Vergogna! Vergogna!”. “Come opposizione abbiamo fatto di tutto contro questa vergogna. Ora però abbiamo finito i tempi a nostra disposizione e vogliamo denunciare quello che sta facendo la maggioranza in diretta tv affinché i cittadini sappiano…”. Il presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini spiega così la decisione presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio di fissare le dichiarazioni di voto sula prescrizione breve dalle 19 di questa sera per arrivare al voto verso le 20.30. Tutto in diretta Tv. “La Rai aveva aperta solo una finestra dalle 19 alle 20.30 – interviene il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (Pdl) – e così si è raggiunta l’intesa tra tutti i gruppi di far sì che le dichiarazioni di voto e il voto avvenissero a quell’ora”. “Il provvedimento – aggiunge Franceschini – si sarebbe dovuto votare circa due settimane fa. Loro erano convinti di poterlo approvare in un giorno, un giorno e mezzo. E invece con la nostra opposizione siamo riusciti a tenere aperta il più possibile la finestra su questa vergogna!”. “Oggi – prosegue – gli abbiamo rivolto anche un ennesimo appello: di escludere dal testo della prescrizione breve il reato di omicidio colposo plurimo, quello che farebbe prescrivere prima il processo dell’Aquila. Ma neanche su quello hanno voluto ascoltarci. Aggiungendo così vergogna a vergogna”.
GIACHETTI ATTACCA FINI, CASINI LO DIFENDE – Roberto Giachetti del Pd attacca duramente la conduzione dei lavori dell’Aula della Camera da parte di Gianfranco Fii durante l’esame della prescrizione breve. “Da quando è sotto attacco di Pdl e Lega che chiedono le sue dimissioni – ha spiegato Giachetti – lei è il peggior presidente della storia”. Fini, impassibile, ha proseguito con gli interventi sul processo verbale. Ma Pier Ferdinando Casini si schiera al fianco di Fini: “Sono allibito dalle parole del tutte incongrue di Giachetti contro il presidente: se avevo qualche dubbio sulla sua terzietà, ora ogni dubbio è svanito. Qui ciascuno vuol tirare il presidente dalla sua parte, ma il presidente non si difende solo quando fa le cose che piacciono a noi…”.
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