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Primarie Pdl, corsa a 11 anche Sgarbi e Meloni

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Modello americano impraticabile, nuovo schema organizzativo nei prossimi giorni

Primarie Pdl, corsa a 11 anche Sgarbi e Meloni

Modello americano impraticabile, nuovo schema organizzativo nei prossimi giorni

 

 

Election day o meno, le primarie si faranno anche nel PdL. Ma il “modello americano” appare “tecnicamente impraticabile” e per questo un nuovo schema organizzativo sarà “valutato nei prossimi giorni”, spiega il segretario del partito Angelino Alfano, che respingendo al mittente gli insistenti boatos sui “veleni” interni al partito afferma: sarà “una bella gara di idee e non una fiera delle vanità”.

Le candidature annunciate ad oggi – ultimo giorno utile – sono undici , con Vittorio Sgarbi e Giorgia Meloni che rompendo definitivamente gli indugi, sommano i loro nomi a quelli di Angelino Alfano, Daniela Santanché, Michaela Biancofiore, Giancarlo Galan, Guido Crosetto, Alessandra Mussolini, Gianpiero Samorì, Alessandro Cattaneo, Alfonso Marra.

“Le candidature giuste saranno quelle che sapranno raccogliere le firme”, puntualizza però il segretario del PdL, che rimanda tutti al 25 novembre, il giorno della verità. In una conferenza stampa convocata nella sede del partito in via dell’Umiltà assieme a Renato Brunetta, per illustrare il risultato incassato con le modifiche apportate alla Legge di stabilità, Alfano si trova investito da una serie di domande concentrate esclusivamente sul tema delle primarie, tanto che ironico, rivolgendosi ai giornalisti osserva: “Quando la settimana prossima vi convocherò per parlare di primarie, per favore, preparatevi quelle sulla legge di stabilità”.

Un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà (Rai Tre) vede Mussolini e Samorì inseguire a pari merito Alfano nel confronto di centrodestra. Il segretario del PdL è al primo posto col 32%, ma con un calo di 6 punti rispetto ad una settimana fa. Samorì e Mussolini si attestano al 14%. Il leader dei formattatori Alessandro Cattaneo è invece all’1%.

L’ex ministro della Gioventù Meloni nell’annunciare la sua candidatura (accolta da Mussolini con un ‘saluta a mammeta’) si augura che con le primarie “il segretario tiri fuori il coraggio che deve avere” e spiega di aver deciso di partecipare per “riportare il centrodestra più vicino al consenso del 38% col quale è nato”, ma anche per “rappresentare i delusi”.

E Sgarbi? Irrompe sulla scena proclamandosi come “l’unico candidato”, tutti gli altri, sottolinea, “sono funzionari”.