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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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“Prima di costruire il nuovo ospedale della Piana, bonificare la sanità” Il dott. Amuso interviene in merito alla prossima costruzione del nuovo nosocomio della Piana di Gioia Tauro ponendo l'attenzione sulla necessità di abbandonare il vecchio sistema sanitario

“Prima di costruire il nuovo ospedale della Piana, bonificare la sanità” Il dott. Amuso interviene in merito alla prossima costruzione del nuovo nosocomio della Piana di Gioia Tauro ponendo l'attenzione sulla necessità di abbandonare il vecchio sistema sanitario
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Cari lettori consentitemi una digressione di scrittura, non certamente medica, forse politica, critica, ma sicuramente sociale.

La sanità nel nostro territorio, la Piana di Gioia Tauro, parlarne male appare facile, ma non si può essere ipocriti, migliaia di persone affidano speranzosi la tutela della loro salute.

Il nuovo nosocomio di Palmi costerà 155 milioni di euro, di cui il 70% derivanti da fondi pubblici mentre il 30% da fondi privati, ed avrà una capienza di 314 posti letto.

La costruzione del nuovo ospedale, che servirà tutta l’area della piana di Gioia Tauro, e che sarà ubicato nei pressi dell’uscita autostradale di Palmi, rientra in un progetto più ampio di rilancio e rivalutazione della sanità calabrese, queste sono state le dichiarazioni della nuovo governo calabrese in materia di sanità.

Certamente una ricezione presso un nosocomio adeguato è necessaria, risulta facilissimo capirlo quando uno mette piede nella struttura immobiliare chiamata Ospedale di Polistena.

Consideriamo un passo avanti in senso positivo, la costruzione dell’Ospedale di Palmi, non critico la scelta del posto di costruzione (disputa politica), ma tutto ciò non basta, perche uno può comprarsi una Maserati, ma se non la sa guidare, rimane un pessimo pilota.

La Sanità nella Piana, prima o comunque durante la nuova costruzione, va bonificata, nel vero senso della parola, senza la quale la nuova costruzione diventerà il vecchio sistema sanitario della piana, in un immobile più moderno, e i pazienti?

La politica nelle ASP e nelle Aziende  Ospedaliere che sono organismi che dovrebbero tutelare la salute, dovrebbe favorire la meritocrazia nei professionisti che le popolano, meno parenti, amici ed amanti, il sistema è semplice, curriculum professionale, pubblicazioni scientifiche e percorso di formazione.

Un sistema, vero, che controlli la spesa pubblica sia delle ASP che delle Aziende Ospedaliere, senza la partecipazione del politico potente di turno e con obbligo di risultati.

I vertici dirigenziali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere, non devono essere politici premiati, ma persone che sanno di sanità e come dirigere un ospedale, la nomina dei vertici dirigenziali di un ospedale, rappresenta il primo passo verso la fortuna o la disfatta del nosocomio, problema che vige in tutta Italia non solo nel nostro territorio, la politica qui fa i danni maggiori, e non dipende dal colore di schieramento, basta leggere le cronache dei quotidiani e i fatti di malasanità. Pertanto, gli stipendi, del Direttore Generale che si aggira sui 200.000 euro l’anno (mantenendoci in difetto), quello del Direttore Amm.vo circa 150.000 euro l’anno nonchè quello del Direttore sanitario circa 150.000 euro l’anno, devono guadagnarseli con risultati e impegno serio e continuo nella tutela assoluta di chi lavora nel nosocomio e del paziente che ne ha bisogno.

E’ d’obbligo arrestare, nel senso di fermare, i vari disservizi che esistono nelle strutture pubbliche che operano nella sanità della piana, alcuni aspetti di mancanza di professionalità, assenza di umanità, condizioni igieniche drammatiche,necessità di conoscere qualcuno o essere qualcuno per un minimo di tutela, errata gestione anche dei parenti dei pazienti (molte volte maleducati e arroganti), a volte assenza di aggiornamento professionale, ma di certo non si può fare di tutta l’erba un fascio, merito e complimenti vanno a quelle figure professionali che credono nel loro lavoro e mantengono il senso di umanità che contraddistingue le figure professionali che operano nella sanità.

E’ d’obbligo per i nuovi governanti calabresi e grazie a Dio, vi è presente oggi tra di loro, uno che alla piana vuole bene, impedire l’emigrazione sanitaria a discapito di quella calabrese e in particolar modo nel nostro territorio, attenta prevenzione e tutela di tutti quei pazienti che soffrono di malattie degenerative (tumori, cardiopatie, immunopatie etc.) lasciati spesso a se stessi con un aumento drammatico del costo della gestione dello stesso, basterebbe un centro distaccato in ogni comune, sapientemente gestito con grandi risparmi e migliore assistenza a tutela della salute di chi ne ha bisogno.

Ovviamente, ognuno è libero di pensare ciò che vuole, nessuno dovrebbe proibirlo, meno che mai quando l’argomento è, la sanità, dove la libertà di opinione è la regola.

Ma visto che non si possono allontanare i politici dalla sanità, gli si chiede maggiore attenzione nelle scelte considerando, dati alla mano non solo lo scempio amministrativo ma la deriva della salute, con testimoniato aumento delle malattie più serie e debilitative, quindi?