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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Prevenzione del diabete mellito: il “Severi” fa scuola … Dati allarmanti da un'indagine degli studenti, supportati da un noto centro diagnostico, su un campione di oltre 1200 persone

Prevenzione del diabete mellito: il “Severi” fa scuola … Dati allarmanti da un'indagine degli studenti, supportati da un noto centro diagnostico, su un campione di oltre 1200 persone
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GIOIA TAURO – Educazione alla prevenzione del diabete mellito è stato il tema oggetto di un appassionante convegno dibattito tenutosi sabato scorso nell’auditorium “Nicholas Green” dell’Istituto “Severi-Guerrisi” di Gioia Tauro promosso dal Lions Club International distretto 108 di Gioia Tauro- Piana avente come tema il diabete; l’evento, che ha rappresentato un momento al servizio della collettività, ha incrociato ed integrato competenze multiple mettendo in rete il Severi di Gioia Tauro ed il Centro Diagnostico Gamma di Gioia Tauro diretto dal dottor Edoardo Macino; l’idea progettuale prendeva le mosse da un questionario con un campione di indagine ad altissimo feedback significativo per la chiave di lettura ad ampio spettro della presenza del diabete sul territorio, e con un campione tanto elevato da poter costituire sicuro riferimento anche a livello nazionale. L’indagine è stata condotta nella piana di Gioia Tauro su un campione di oltre 1200 persone suddivise per età altezza e peso. Il dirigente Gelardi nel porre i saluti della sua scuola che ha ospitato e fattivamente collaborato alla realizzazione dell’evento ha sottolineato che rappresenta “un momento al servizio della collettività” e ha ribadito che “eventi come questo dimostrano che le collaborazioni danno frutti insperati e che la scuola può veramente costituire il fulcro di quel rinnovamento che va nella direzione di integrare saperi e competenze”. In effetti, grazie alla disponibilità offerta dal centro Gamma, a cui vanno i ringraziamenti nella persona del dott. Edoardo Macino quale direttore del centro diagnostico presso cui gli studenti di settore biotecnologico del Severi effettuano alternanza scuola- lavoro da anni, è stato possibile interagire in modo pedagogico sulle dinamiche sottese al questionario predisposto e somministrato al campione diversificato di popolazione, successivamente decodificato nel dato numerico anche con l’ausilio degli studenti del settore informatica dell’Istituto. Insomma un lavoro sinergico che ha impegnato analisti, medici e studenti tutti in prima linea per capire di più su quella che può essere definita la malattia del secolo, ovvero del benessere o della povertà a seconda dei punti di vista. L’avvocato Giuseppe Macino nella sua qualità di presidente Lions Club Gioia Tauro -Piana ha ribadito in merito all’evento che “ci vogliono cuore ed impegno quotidiani nella prospettiva del cambiamento insieme ad una mirata progettualità centrata sul territorio per far prevalere la scienza e la forza delle nostre esistenze; abbiamo tutti bisogno di intelligenza e tanta passione”. Dopo la presentazione dei lavori degli studenti del Severi introdotti dalla professoressa Di Biasi, relatori Daniela Geria della quinta D chimici e Carmine Cedro della quinta H informatici è stata la volta dell’intervento centrale della giornata che aveva come oggetto il diabete come emergenza sanitaria trattata magistralmente dal dottor Gaudenzio Stagno, responsabile del centro di diabetologia del distretto sanitario di Gioia Tauro-Palmi. Il dottore Stagno attraverso una forbita e dettagliata relazione ha lumeggiato tutti i possibili aspetti del diabete in modo particolare: crisi dismetabolica e fattori di rischio, dall’obesità correlata alla circonferenza vita nell’uomo e nella donna a tutti i vari parametri da mantenere sotto costante controllo per ridurre e prevenire i fattori di rischio come il colesterolo e la pressione arteriosa, implementando la diagnosi e i riscontri mediante analisi di laboratorio. È fondamentale l’attività fisica soprattutto in quello che è il diabete di secondo tipo per poter prevenire l’incidenza su ictus e su malattie coronariche. In effetti, il diabete di tipo 2 che deriva da un deficit parziale dell’insulino-resistenza ha un incipit con piccolissimi e non sempre chiari sintomi con un esordio diagnostico non sempre facile. Ad ogni buon fine, la dieta mediterranea definita dallo studioso “meravigliosa e patrimonio dell’umanità” unitamente all’esercizio fisico ed al corretto e limitato apporto di grassi privilegiando i giusti quantitativi di olio di oliva possono dare un contributo fondamentale a ridurre sensibilmente l’incidenza del problema. È stato altresì sottolineato come sia necessario un impegno collettivo per migliorare lo stato di salute e i costi di questa malattia sociale che in futuro potrebbero non essere più sostenibili economicamente. È una malattia in crescita esponenziale in Italia, soprattutto meridionale, e nel mondo; si parla di 425 milioni di diabetici. A livello mondiale bisogna abbattere l’obesità; il diabete di tipo 2, ha sottolineato il medico, rappresenta il 90% del diabete nel mondo ed è necessario che il PIL delle Nazioni non venga impegnato nella cura di questa malattia che si configura come un vero e proprio male sociale. In Italia sono oltre 4 milioni i malati di diabete di tipo 2 e un milione non sa di esserlo. Lo studio real life che è stato condotto anche nel raggio di Rosarno e San Ferdinando che ricomprendono sacche con alta incidenza di povertà per via della presenza di immigrati, ha fatto registrare una percentuale altissima di diabete. “Siamo tenuti a fare siamo fare qualcosa sia nella prevenzione che nello studio”, ha concluso il relatore dimostrando ampiamente che il diabete diventa per sua natura una malattia cardiovascolare; pertanto, non si muore di glicemia ma di infarto o di ictus. “Bisogna intervenire su tutti i parametri che fanno insorgere le malattie cardiovascolari tenendo strettamente sotto controllo il colesterolo e abbattendo il cosiddetto grasso viscerale. Incentivando corretti stili di vita e soprattutto alimentari. Per questo facciamo leva sulla prevenzione e ci affidiamo alla formazione alla cittadinanza attiva della giovani generazioni”.