Di CLEMENTE CORVO
La questione dell’ets deve essere valutata in un’ottica di equilibrio rispetto ai valori che devono essere tutelati: da un lato l’ambiente e la sostenibilità dell’ecosistema; dall’altro lato le legittime esigenze dell’economia e di tutela dei diritti dei lavoratori in un Sud come il nostro dove il lavoro è un miraggio… sarebbe opportuno che le autorità competenti adottassero le misure mirate ad evitare che la tutela dell’ambiente possa diventare un danno per i tanti lavoratori e per lo sviluppo di un territorio già compromesso come il nostro. La questione è come fare! negli ultimi giorni L’Unione Europea ha parlato di misure per evitare distorsioni della concorrenza . A mio modesto parere, da profano della materia, ritengo che poiché il problema per il porto di Gioia Tauro è rappresentato dei porti del Nord Africa e dalla loro Maggiore competitività rispetto agli interessi degli armatori sarebbe necessario che, mantenendo integra la direttiva europea che guarda con attenzione all’ambiente, si adottassero misure atte a far sì che l’approdo fosse necessariamente orientato ai porti italiani mediante applicazione di sanzioni per coloro che cambiano le rotte a favore dei porti africani. Anche se questo comporterà indubbiamente un aumento dei costi delle materie prime legato all’aumento della tassazione non dimentichiamo che costituirà uno strumento per garantire la massima protezione ai posti di lavoro che già esistono e che rappresentano l’unica soluzione non soltanto per Gioia Tauro ma anche per l’intero sud d’Italia non dimentichiamo infatti che il porto di Gioia Tauro da solo produce il 50% del PIL del sud Italia se è vero come è vero che l’Unione Europea nasce per tutelare gli stati europei sotto tutti i punti di vista questa è una variabile che non può essere trascurata il resto sono solo chiacchiere e tabacchiere di legno.
Vincenzo Filippone Consigliere Comunale Capo Gruppo di La Gioia Infinita