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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Polizia brasiliana arresta capo del traffico cocaina in Europa Rappresentava il punto di riferimento per i clan di 'ndrangheta

Polizia brasiliana arresta capo del traffico cocaina in Europa Rappresentava il punto di riferimento per i clan di 'ndrangheta
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La polizia brasiliana ha arrestato un membro della gang Primeiro Comando da Capital (Pcc), sospettato di essere il supervisore della ‘ndrangheta calabrese per l’invio di cocaina in Europa. Andrè de Oliveira Macedo, detto “Andre do Rap”, è stato fermato da agenti della polizia investigativa di San Paolo in collaborazione con gli 007 italiani e americani. «Secondo le informazioni delle agenzie di intelligence internazionali, l’uomo era a capo del gruppo del Pcc incaricato di inviare droga dal porto di Santos alla Calabria, e da lì nel resto d’Europa», ha dichiarato il commissario Fabio Pinheiro Lopes. Secondo gli inquirenti, Macedo potrebbe aver avuto legami anche con gli italiani Nicolas e Patrick Assisi, padre e figlio, arrestati all’inizio di luglio.

ANDRE’ DE OLIVEIRA MACEDO

Nel fornire dettagli sull’arresto di Macedo, il capo della polizia ha rivelato che l’uomo abitava in una villa ad Angra dos Reis, una nota località marittima a circa 150 chilometri da Rio de Janeiro. Il membro del Pcc, che è stato catturato in flagrante insieme a due complici, aveva iniziato a insospettire gli inquirenti dopo l’acquisto di uno yacht da 1,5 milioni di dollari e una vita condotta nel lusso ad Angra. Il Pcc è considerata la più potente organizzazione criminale del Brasile, con infiltrazioni anche in Paraguay, Bolivia e legami con il narcotraffico colombiano. La ‘ndrangheta aveva subito un duro colpo anche lo scorso 8 luglio, con l’arresto sul litorale di San Paolo di Nicola Assisi e del figlio Patrick. I due, su cui pendeva una condanna a 30 anni per traffico internazionale di stupefacenti emessa dal Tribunale di Ivrea, erano ricercati dal 2015. Secondo le autorità – che sottolineano il possibile nesso con l’arresto di Macedo – Assisi padre e figlio sarebbero contigui alla ‘ndrangheta operante a Volpiano, nel Torinese.