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Politiche giovanili “per pochi” alla Regione Calabria

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Speranza e Cirella (Sel) individuano “paradossi” nel nuovo bando sull’imprenditoria giovanile

Politiche giovanili “per pochi” alla Regione Calabria

Speranza e Cirella (Sel) individuano “paradossi” nel nuovo bando sull’imprenditoria giovanile

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

E’ stato pubblicato l’avviso per la selezione e il finanziamento di iniziative imprenditoriali promosse da Nuovi Giovani Imprenditori, Regione Calabria Dipartimento Attività Produttive, POR FESR Calabria 2007-2013 ASSE VII – 7.1.4.3 Promozione dell’imprenditoria giovanile. Letta così sembra una cosa bellissima ma studiando il bando emergono paradossi e mancanza di sensibilità per il tessuto giovanile e imprenditoriale della nostra tormentata Calabria. I destinatari sarebbero le imprese di prossima nascita gestite da giovani da 18 a 40 anni che si trovano in ovvia carenza di liquidità e precarietà sul mercato. Peccato che il bando chiederà ai soggetti proponenti di apportare all’azienda minimo il 25% degli investimenti o tramite finanziamento bancario (che nessuna banca concederà ai giovani in quanto ancora “non solidi”) o con mezzi propri (che il giovane presumibilmente non ha, altrimenti farebbe impresa senza richiedere i contributi alle Regione Calabria). In più, analizzando la Griglia di Valutazione si notano i parametri che danno più punteggio, parametri lodevoli, ma lontani dalla stragrande realtà territoriale. Il progetto racimola più punteggi “se iniziativa generata come spin-off accademico o aziendale” (ovvero in presenza di un coinvolgimento delle Università, ma quanti aspiranti giovani imprenditori godono di tale requisito?); “se riutilizzata una struttura artigianale /industriale dimessa/non utilizzata da almeno due anni” (un’ubicazione nuova e autonoma è sfavorevole!); “un punto per ogni punto percentuale di contributo in conto capitale richiesto in meno rispetto a quello massimo concedibile, fino ad un massimo 10 punti, dal 70% al 60% (questo parametro fa saltare in pole position chi può ridurre la richiesta dei contributi, dunque ha già risorse di partenza, mentre chi deve richiedere il massimo perché non ha disponibilità è penalizzato); “iniziative imprenditoriali proposte da Soggetti che hanno partecipato ad azioni di accompagnamento e tutoraggio per la progettazione e la preparazione del Piano di Impresa come debitamente certificato da organismi di istruzione, università ricerca, ecc” (parametro decisamente accessibile a pochi). Con i 20.000.000,00 di euro stanziati si sarebbe potuto costruire un bando più sensibile alle esigenze del nostro territorio. Proponiamo di rivedere i parametri di quel bando affinché possa rivolgersi a giovani non occupati o disoccupati al momento di presentazione della domanda che vogliano investire nel settore commercio, artigianato, industriale e simili, fornendo agevolazioni di massimo euro 50.000,00 euro per le spese dei beni strumentali e massimo 10.000,00 euro per le spese correnti sostenute nel primo anno di attività. Ciò consentirebbe di creare più imprese rispetto al bando pubblicizzato e contestualmente si aiuta l’azienda nella gestione di spese nella fase di start-up. Inoltre sarebbe percepibile la volontà dell’Amministrazione di favorire nuova imprenditoria se i contributi fossero 50% a fondo perduto e 50% a mutuo agevolato, senza capitale proprio, e se la valutazione della domanda fosse fatta in base all’esperienza, all’originalità, al tipo d’investimento, ai requisiti soggettivi, alla volontà di assumere personale, alla concorrenza presente. Insomma in base a criteri che misurano la qualità del progetto. Altro che bando per la nuova imprenditoria giovanile! Quello di Scopelliti è un bando per “alcune imprese giovani, con abbastanza soldi”.

Dott. Comm. Filippo Speranza, referente Sportello Economia, Sviluppo e Territorio Sinistra Ecologia Libertà RC

Laura Cirella, coordinatrice provinciale Sinistra Ecologia Libertà RC

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