Carissimi studenti,
è giunto il momento della ripartenza, anche per voi. Bentorna a scuola! È un ritorno apico quello di quest’anno, ma, proprio per questo, più
importante degli altri anni.
La pandemia ci ha fao scoprire tue le nostre fragilità; ci siamo all’im-
provviso trova di fronte ad un mondo che credevamo sano, mentre, inve- ce, era ammalato.
Ci siamo accor, per dirla con Papa Francesco, che il mondo era davvero un “enorme ospedale da campo” e che tu noi, nessuno escluso, eravamo dei mala.
In alcuni momen la paura e lo scoraggiamento hanno preso il soprav- vento e probabilmente anche in questo momento, inquietudine ed incer- tezza pervadono il vostro animo, sino al punto di essere tuban a ritorna- re nelle aule scolasche.
Purtroppo, non vi aiuta neanche il dibato di ques giorni sulla scuola, orientato soprauo a polemiche, spesso sterili, relave all’applicazione delle misure di sicurezza ancovid.
La scuola, cari amici, non è solo mascherine, banchi monoposto, prelievi delle temperature; cose necessarie in questo momento, ma sempre stru- mentali.
La scuola è essenzialmente teatro di crescita umana, civile e di cia- dinanza.
E allora è indispensabile, proprio quest’anno, dare un senso nuovo al ritorno in classe.
Fra qualche anno, di voi si dovrà parlare della generazione del Covid, di una generazione speciale: la generazione della rinascita; la generazione che ha saputo affrontare e superare le difficoltà inevitabili di questo mo- mento parcolare della vita del nostro Paese.
E la scuola, oggi più che mai, è il luogo fondamentale per guardare avan- e ridisegnare il futuro. Non è solo il luogo della trasmissione del sapere, ma è una comunità educante dove si forma alla responsabilità della vita, soprauo grazie alle relazioni.
Anche in questa situazione difficile, che ci chiede il rispeo di regole a cui non eravamo abitua, ridate senso e significato pieno
alle relazioni e non solo a scuola, ma in ogni momento ed in ogni luogo della vita quodiana.
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Oggi più che mai è importante la qualità dello stare insieme con in- telligenza e con uno spirito di dialogo, di collaborazione e di comunione.
Un nuovo inizio è sinonimo di novità, di fantasia e di creavità.
Siate, allora, creavi, capaci di sognare in grande, di fare proge, di realizzare esperienze significave per la propria crescita e per il bene co- mune.
Esorto soprauo i più grandi di età tra di voi ad incominciare, a parre proprio dai banchi di scuola, a guardare alla polica con occhi nuovi.
La polica non è una cosa sporca, come vi abbiamo controtesmoniato noi adul. Essa, invece, come diceva San Paolo VI, è la più alta forma della carità.
Iniziando dai banchi di scuola, imparate a costruire solidarietà e a con- solidare comunità.
Il nostro Paese in generale e la nostra cià in parcolare hanno bisogno di una classe dirigente diversa: di uomini nuovi, capaci di superare indivi- dualismi, carrierismi e populismi e di meersi concretamente a servizio dei ciadini e soprauo degli ulmi.
“Fai strada ai poveri senza far strada”. È il pensiero di don Milani. Pensiero auale. Pensiero difficile. Pensiero impegnavo. Pensiero contro- corrente. Per tu noi.
Mentre auguro non solo a voi studen, ma a tuo il mondo della scuo- la – dirigen, docen, studen, personale ATA – e a tu i vostri familiari, un anno scolasco di vera crescita, assicuro la massima disponibilità mia personale e della comunità ecclesiale ad accompagnarvi in questo cammi- no di crescita.
I cammini di fede e di formazione che la Parrocchia propone, unitamen- te alle struure che mee a disposizione di tu, vogliono essere il gesto concreto di questo accompagnamento.
Buon anno
e buon cammino!
Con affeo
Polistena 15 se embre 2020
anniversario dell’uccisione di don Pino Puglisi – sacerdote ed educatore. Don Pino
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PREGHIERA PER LA SCUOLA
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Padre nostro, che sei nei cieli,
benedici tu noi che siamo tuoi figli in Gesù
benedici tu i giorni dell’anno scolasco.
Vogliamo vivere nella tua grazia: donaci fede, speranza, carità. Ogni giorno di questo anno scolasco,
nelle speranze e difficoltà presen,
sia benedeo, sereno, ricco di bene per potenza di Spirito Santo.
Sia benede o il lunedì, con la grazia degli inizi,
il desiderio del ritrovarsi, la sconfia del malumore.
Sia benede o il martedì, per la curiosità e la gioia di imparare, per la passione e il gusto di insegnare.
Sia benede o il mercoledì, per la fierezz
e la nobiltà di affrontare le sfide e la faca e vincere la pigrizia. Sia benede o il giovedì, per l’amicizia, la buona educazione
e la correzione dei bulli e dei prepoten.
Sia benede o il venerdì, per la fiducia contro lo scoraggiamento, per la semplicità nell’aiutare e farsi aiutare.
Sia benede o il sabato, per la promessa degli affe familiari e del riposo.
Sia benede a la domenica, il tuo giorno, Signore, per la serenità, la consolazione della preghiera per vivere la nostra vocazione.
Padre nostro che sei nei cieli,
sia benedeo ogni tempo, occasione per il bene, ogni incontro, vocazione a servire e ad amare,
ogni ora di lezione, esercizio di intelligenza, volontà, memoria per percorsi di sapienza.
Benedici tu noi, benedici le nostre famiglie, benedici la nostra scuola.
Amen.