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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Polistena, don Pino Demasi pungola gli studenti L'augurio per l'inizio del nuovo anno scolastico agli studenti della città improntato ai valori della libertà e della capacità di schierarsi con gli ultimi

Polistena, don Pino Demasi pungola gli studenti L'augurio per l'inizio del nuovo anno scolastico  agli studenti della  città improntato ai valori della libertà e della capacità di schierarsi  con gli ultimi
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Arriva con l’esortazione di papa Francesco ad imparare “le tre lingue della mente, del cuore e delle mani” il tradizionale messaggio augurale di don Pino Demasi agli studenti delle scuole cittadine per l’imminente inizio del nuovo anno scolastico. Il presule, rivolgendosi direttamente agli studenti di ogni ordine e grado, li ha esortati all’autenticità dei rapporti ed al valore della libertà intesa come ordine e non già come spontaneismo che «dà l’impressione di essere estremamente libero, sciolto da tutto» perché «condannato ad agire nel breve raggio delle cose che danno piacere». Un messaggio forte e diretto quello del referente di Libera improntato «alla necessità per ognuno di avere una “regola di vita” in cui ognuno enuncia con parole proprie quei valori e quei principi che animano l’agire proprio e della comunità e sceglie di conseguenza consapevolmente delle regole condivise» per sfuggire alla vacuità di una movida senza direzione e dedita solo allo sballo ma «come occasione di relazioni vere». Quindi la chiosa finale: «Apritevi al mondo, coltivate le amicizie, incontrate la gente e sappiate essere testimoni autentici di giustizia. Abbiate la forza di non cedere ai compromessi ed ai ricatti del nostro tempo. Cercate – è stato il consiglio di don Demasi – soprattutto di schieravi con quella parte migliore della società che guarda alla diversità come ricchezza: ognuno con la propria storia e la propria vita, ma accomunati dai battiti di un cuore che si emoziona ancora e dai passi di un cammino che punta a costruire strade e sentieri nuovi mettendo al centro delle proprie politiche la vita delle persone, soprattutto degli ultimi della storia».