Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Plagio e verità. La cronaca può diventare storia? Intervento di Antonio Giangrande, scrittore tarantino, autore di decine di saggi d’inchiesta

Plagio e verità. La cronaca può diventare storia? Intervento di Antonio Giangrande, scrittore tarantino, autore di decine di saggi d’inchiesta
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Lo scrittore napoletano, autore di “Gomorra” e “Zerozerozero”, è accusato di
aver inserito delle frasi altrui nei suoi libri, tratte da fonti non citate.
Saviano si difende: “è cronaca…e la cronaca appartiene a tutti”.

Un chierico medievale si imbatté in un groviglio di serpi su cui spiccava un
ramarro che già da solo sarebbe bastato a spaventarlo. Tuttavia, confrontata
a quelle serpeggianti creature, la bestiola gli parve graziosa ed esclamò:
«Beati monoculi in terra caecorum», nella terra dei ciechi anche l’orbo è
re.

Noi siamo quello che altri hanno voluto che diventassimo. Quando esprimiamo
giudizi gratuiti, cattivi ed illogici lo facciamo con la nostra bocca ma
inconsapevolmente per volontà di altri. Lo facciamo in virtù di quanto
ricevuto: dall’educazione familiare, dall’istruzione di regime,
dall’indottrinamento politico e religioso, dall’influenza mediatica. Niente
è farina del nostro sacco. Se ci basassimo solo sulle nostre esperienze
staremmo solo zitti, sapendo che nessuno sarebbe capace e disposto ad
ascoltarci.

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I
letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in
narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di
cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non
hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso,
sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere
“C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è
essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in
generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere.
Devastante è farlo senza essere di sinistra. Quando si parla di veri
scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della fine che fece il primo
saggista mondiale.

Da sempre diffido di chi, vestito da lupo, è pecora genuflessa alla
magistratura. I saccenti giustizialisti dei 5 stelle che provino a proporre
la figura del difensore civico giudiziario con poteri di magistrato, senza
essere uno di loro, per poter metter le mani nelle carte dei fascicoli e
poterle sparigliare. Io da anni mi batto inascoltato per questo. I signori
dei 5 stelle non si degnano nemmeno di rispondere ai messaggi degli esperti:
tanto san tutto loro. A sbraitare son bravi, ma a proporre leggi sensate, mi
sa che non son capaci. Parlan solo di soldi, soldi, soldi ed onestà,
certificata dai loro magistrati, e mai parlano di libertà ed opportunità
senza concorsi ed esami pubblici truccati.

Ad ogni azione umana nefasta si trova sempre una giustificazione…lo si fa
per le piante…lo si fa per gli animali…lo si fa per le persone! Ma, alla
fine, rimane solo un’azione nefasta che fa male al prossimo…e, spesso, il
prossimo siamo noi. A parte il partito preso, noi siamo tutti responsabili
delle azioni nefaste di uno, quando gli permettiamo di farle.

Parlare nei miei libri del caso singolo del semplice cittadino significa
incorrere nell’accusa di mitomania, pazzia o calunnia, oltre che ne
disinteresse. Invece parlo di loro, delle istituzioni che delinquono
impunite. Parlo della vera mafia. Cosa posso dire di più di quello che ho
scritto e che altri non dicono? Credo che quanto divulgato possa essere di
grande soddisfazione per le vittime, non potendo avere altro che quella in
questa Italia con italiani di merda a cui interessa solo di loro stessi e se
ne fottono degli altri.

Come far sì che si parli di questioni delicate e pericolose che gli
scribacchini non fanno? Come si fa a far conoscere situazioni locali e
temporali su tutto il territorio nazionale e raccontate da autori poco
conosciuti?

Quello che succede quotidianamente davanti ai nostri occhi è quello che
vedono tutti e non ci sono parole diverse per raccontarlo. I racconti sono
coincidenti. Possono cambiare i termini, ma i fattori non cambiano. Gli
scribacchini, poi, nel formare i loro pezzi, spesso e volentieri si
riportano alle veline dei magistrati e delle forze dell’Ordine.

Ergo: E’ una bestialità parlare di plagio.

E poi, l’informazione di regime dei professionisti abilitati alla conformità
non è tutta un copia ed incolla?

Si deve sempre guardare il retro della medaglia. Come per esempio: si dice
che i soldi vadano ai migranti e ce la prendiamo con loro. Invece i soldi
vanno ai migranti tramite le cooperative di sinistra e della CGIL. Ergo: Ai
migranti quasi niente; alla sinistra i soldi dell’emergenza ed i voti dei
futuri cittadini italianizzati. Ecco perchè i comunisti sono solidali fino a
voler mettere i mussulmani nelle canoniche delle chiese cristiane. Quegli
stessi mussulmani che in casa loro i cristiani li trucidano. Poi per l’aiuto
agli italiani non c’è problema: se sei di sinistra, hai qualsiasi cosa: case
popolari, anche occupate, e sussidi ed occupazioni nelle cooperative. Se sei
di destra, invece, vivi in auto da disoccupato, non per colpa della
sinistra, ma perché quelli di destra ed i loro politici son tanto coglioni
che non sanno neppure tutelare se stessi.

A proposito dell’invasione dei mussulmani senza colpo ferire….diamo proposte
e non proteste. Se lo sbarco incontrollato dei clandestini è dovuto alla
guerra fratricida nei loro paesi: fermiamo quella guerra con una guerra
giusta sostenendo la ragione. Per molto meno si è bombardato l’Iraq,
l’Afghanistan e la Libia, senza aver un interesse generale europeo, se non
quello di assecondare le mire americane. E poi, dalla patria in fiamme non
si scappa, ma si combatte per la sua liberazione. Gli italiani non sono
scappati in Africa dalla occupazione tedesca. O i comunisti hanno combattuto
non per liberare l’Italia ma per consegnarla all’URSS? Se il motivo dello
sbarco incontrollato dei clandestini è quello economico, evitiamo di farci
espropriare il nostro benessere ottenuto con sacrifici. Per la sinistra è un
sistema che vale in termini elettorali, ma è ingiusto. Difendiamoci
dall’invasione in pace. Apriamo aziende nei luoghi di espatrio dei
clandestini. Imprese finanziate da quei fondi destinati a mantenere gli
immigrati a poltrire in Italia. In alternativa tratteniamo i più giovani di
loro per dargli una preparazione ed una istruzione specialistica, affinchè
siano loro stessi ad aprire le aziende.

E comunque, senza parer razzista…In Italia basterebbe far rispettare la
legge a tutti, compreso i clandestini, iniziando dalla loro identificazione,
e se bisogna mantenere qualcuno, lo si faccia anche con gli italiani
indigenti. Per inciso. Non sono di nessun partito. Non voto da venti anni,
proprio perché sono stufo dei quaquaraqua in Parlamento e di quei coglioni
che li votano.

Io ho trovato un sistema affinchè non sia tacciato di mitomania, pazzia o
calunnia: faccio parlare chi sul territorio la verità scomoda la fa
diventare cronaca ed io quella realtà contemporanea la trasformo in storia
affinchè non si dimentichi.

Io generalmente non sto con Saviano: per il suo essere di sinistra con
quello che comporta in termini di difetti ed appoggi. La sinistra, per
esempio, non dice che mafia ed antimafia, spesso, sono la stessa cosa, sol
perché l’antimafia è da loro incarnata. Ma stavolta io sto con Saviano
perché la verità appartiene a tutti e noi abbiamo l’obbligo di conoscerla e
divulgarla. Saviano ha raccontato una realtà conosciuta, ma taciuta. Verità
enfatizzata e strumentalizzata dalla sinistra tanto da renderla nociva. Può
aver appreso da scritti altrui? Può darsi. Basta che sia verità. Se qualche
autore vuol speculare sulla verità raccontata, allora la sua dignità vale
quanto la moneta pretesa. Se poi chi critica ed aizza mesta nel fango,
questi vuol distogliere l’attenzione sulla sostanza del contenuto,
anteponendo artatamente la forma. Ed i lettori, in questa diatriba, non
guardino il dito, ma notino la luna.

Io, da parte mia, le fonti le cito, (eccome se le cito), per dare
credibilità alle mie asserzioni e per dare onore a chi, nelle ritorsioni, è
disposto con coraggio a perdere nel nome della verità in un mare di viltà. I
miei non sono romanzi, ma saggi da conoscere e divulgare. Perché noi
dobbiamo essere quello che noi avremmo voluto che diventassimo. E delle
critiche: me ne fotto.

Dr Antonio Giangrande