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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Pioggia di critiche al Karolinska Institute di Stoccolma Assunse Paolo Macchiarini, il "mago dei trapianti"

Pioggia di critiche al Karolinska Institute di Stoccolma Assunse Paolo Macchiarini, il "mago dei trapianti"
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La reputazione del Karolinska Institute, uno dei più importanti ospedali della Svezia
che assegna il premio Nobel per la medicina, è stata gravemente danneggiata dalle
accuse dei pazienti che sono morti a seguito di operazioni sperimentali eseguite
da un chirurgo per gioco. Queste le conclusioni con le gravi accuse di “scarsa leadership”
e “sciatteria” emerse dal rapporto presentato oggi da una commissione esterna nominata
ad hoc relativa al ruolo dell’ospedale nella vicenda dello scandaloso impiego del
chirurgo italiano Paolo Macchiarini. Degli otto malati che avevano ricevuto il trapianto
di trachea biotech, solo due sono sopravvissuti. Tre delle operazioni furono eseguite
presso il Karolinska Hospital. I pazienti erano gravemente malati e avrebbero avuto
pochi mesi di vita. Il ciclone scatenato dal chirurgo italiano Paolo Macchiarini,
aveva costretto Urban Lendahl, segretario generale dell’Assemblea Nobel dal 2015,
a dimettersi. Lendahl fu colui che più di tutti caldeggiò nel 2010 il reclutamento
in Svezia di Macchiarini, considerato all’epoca il «mago dei trapianti di trachea».
Il chirurgo toscano, 58 anni, venne in Svezia nel 2010, al culmine della carriera:
nel 2008 aveva effettuato il primo trapianto di trachea al mondo, e l’incredibile
intervento fu riportato con entusiasmo e ammirazione dalla stampa mondiale. Macchiarini
dovette andarsene, lasciando dietro di sé quello che secondo molti esperti è il
più grande scandalo della storia della medicina e della ricerca in Svezia. Scandalo
emerso dapprima grazie a un’inchiesta della rivista Vanity Fair Usa e poi venuto
alla luce in Svezia in seguito a un documentario trasmesso dalla tv nazionale a gennaio.
Macchiarini, accusato di cattiva condotta e violazioni etiche, e indagato addirittura
per omicidio colposo, si è trasformato in un incubo per il Karolinska. Ora Sten
Heckscher che ha condotto l’indagine esterna ritiene che l’ospedale Karolinska ha
la responsabilità formale per le operazioni, ma anche l’università ha la responsabilità
parziale. Infatti quattro collaboratori svedesi del chirurgo, avevano sollevato dubbi
sui dati da lui pubblicati in merito ai suoi trapianti di trachea. Nonostante Bengt
Gerdin, professore dell’Università di Uppsala incaricato di svolgere un’indagine
interna, fosse giunto alla conclusione che Macchiarini avesse falsificato i dati
e che le operazioni svolte non fossero affatto un successo, Anders Hamsten, rettore
del Karolinsk, decise che il chirurgo non aveva commesso alcun reato scientifico.
Dall’indagine di Gerdin trapelava inoltre che Macchiarini avesse operato senza
un’approvazione etica. Secondo il rapporto, l’assunzione di Macchiarini, la sua
nomina e il monitoraggio della sua ricerca è stata gestita male. “E ‘grave quando
una università non gestisce questo tipo di processi” ha dichiarato Sten Heckscher.
Alla luce delle conclusioni dell’indagine esterna, osserva Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]”, il prestigioso Istituto dei Nobel, ha perso
di fronte al mondo credibilità e affidabilità, anche perchè alla base della posizione
difensiva del Karolinska nei confronti di Macchiarini, sembra vi sia stata una questione
economica, sia perchè bisognava restituire parte dei finanziamenti ed inoltre, trattandosi
di pazienti deceduti, poteva esserci la necessità di risarcire le famiglie. Sarebbe
il caso, dunque, di sospendere il Nobel per la medicina per un paio di anni per rispetto
verso le famiglie colpite e fino a quando non si ristabilisca una leadership del
Karolinska Institute corretta e trasparente. Intanto Paolo Macchiarini risiede in
Russia dove dirige un progetto di rigenerazione dei tessuti.