Abbiamo ascoltato e riascoltato increduli il comizio del neo segretario provinciale del Partito Democratico Pecoraro, tenuto nei giorni scorsi a Saracena, a sostegno del candidato Renzo Russo. Quasi a non voler credere che il nuovo che avanza da quelle parti è intriso di arroganza, supponenza, ignoranza e poco rispetto nei confronti dei cittadini elettori.
Alla fine, nostro malgrado, abbiamo dovuto registrare un tentativo subdolo e maldestro di coercizione del voto attraverso una semplice, ma incisiva, dichiarazione “ci sono molte risorse con la programmazione europea e con il Pnrr e solo se saprete scegliere l’Amministrazione, quella di Renzo, Saracena sarà in grado di partecipare alla redistribuzione delle stesse…. se sbaglierete scelta, Saracena non riceverà nulla….”.
La gravità di queste dichiarazioni, che ci portano indietro negli anni, è palese e denota uno scarso rispetto delle competizioni democratiche, una totale incapacità di rispondere nel merito alle tante idee progettuali della lista che ha come candidato a Sindaco Luigi Pandolfi, un disprezzo per la intelligenza dei cittadini di Saracena.
Tra l’altro il candidato Pandolfi è rinomato economista, studioso e editorialista del “il Manifesto”, più volte impegnato nella vita amministrativa locale e territoriale, sicuramente, quindi, con grande esperienza, capace e all’altezza, anche per la squadra che lo sostiene di indubbia qualità, di gestire la programmazione e gli interessi dei cittadini e del territorio, chiamati alla sfida della distribuzione delle risorse comunitarie e del Pnrr.
E ancora più gravi risultano le affermazioni di Pecoraro perché provengono da un giovane, da uno che dovrebbe chiudere con metodi politici vecchi, con logiche superate, con politiche clientelari. I cittadini di Saracena e di tutto il Paese oramai comprendono che non può esserci più una distribuzione delle risorse in base all’appartenenza, ma alla qualità della progettazione e alle ricadute reali della spesa in termini di crescita e miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
Insomma, se vogliamo ritenerla una “caduta di stile”, almeno per sensibilità ci aspetteremmo delle scuse rivolte alla cittadinanza del candidato a sindaco del Pd, degli esponenti locali e dello stesso segretario provinciale. Altrimenti si tratta di un vero e proprio atto di barbarie politica.
Sinistra Italiana di Cosenza ha ritenuto opportuno stigmatizzare quanto accaduto proprio per evitare che passasse inosservato un tale atteggiamento grave e irresponsabile.