La città dei Mosaici si appresta a voltare pagina
di ROBERTA STRANO
Piazza Armerina, Referendum sempre più vicino
La città dei Mosaici si appresta a voltare pagina
di Roberta Strano
Il prossimo 21 settembre, i cittadini di Piazza Armerina saranno chiamati alle urne per scegliere se aderire al “consorzio di Catania” oppure se restare con Enna.
Eppure sembra esserci ancora molta confusione sul da farsi, su ciò che potrebbe convenire maggiormente, insomma è necessario in questa fase, valutare i pro e i contro di tale importante decisione, e sulle possibili conseguenze.
Allora, ci si auspica, che per il giorno fatidico i cittadini di Piazza Armerina siano pienamente consapevoli che, se confermeranno l’uscita dal consorzio di Enna, non è per nulla certo che guadagneranno rispetto a ciò che già hanno, mentre è più che probabile che perderanno molto di ciò che finora hanno avuto. E allora ci si chiede: conviene a Piazza Armerina lasciare il consorzio/provincia di Enna? E, inoltre, conviene a Enna che Piazza Armerina vada via? Se Piazza Armerina, lascia Enna, perde la posizione di secondo comune, mentre se Enna perde Piazza Armerina, perde una città importante, un polo turistico di rilievo internazionale.
I tre membri del direttivo socialista di Piazza Armerina (Lombardo A., Mascerà R., Di Giorgio A.) dato l’esito del voto consiliare del 23 luglio, data l’adesione dei membri consiliari al comitato pro-referendum (Terranova I., Betto R. Di Giorgio A.), voteranno e consiglieranno di votare per il cambiamento, per essere protagonisti di una svolta, per essere fautori di una decisione, per essere pronti a lottare come si deve per l’avvenire del paese.
“Dire no al cambiamento, significa affermare che lo stato attuale delle cose va bene, quando la realtà, ed è sotto gli occhi di tutti, non è per niente rosea.
Lasciare il certo per l’incerto? Si, se il certo ci ha fatto vivere per lo più all’ombra delle continue incertezze” dichiara Andrea Lombardo, Coordinatore Sezione Psi “Placido Rizzotto” di Piazza Armerina.
Il segretario del partito comunista, e sindacalista Luigi Bascetta invece sembra pensarla diversamente.
Consiglia addirittura ai suoi concittadini di non andare a votare: “Cari cittadini andare a votare vuol dire avallare una politica di vassallaggio e di servilismo.
I piazzesi sono stati per decenni gli schiavi di Enna ma per colpa degli stessi politici piazzesi che, per miopia politica e mediocrità formativa, non hanno mai fatto “contare”i cittadini piazzesi. E ora che avevamo l’occasione di potere liberarci dalle catene del forestiero, ci vogliono ingabbiare e imprigionare nel contesto politico affaristico di Gela. Tanti cittadini sono convinti che andando a votare faranno aderire Piazza Armerina alla città di Catania, senza sapere che Catania la vedranno con il binocolo.
Infatti nessuno dice che andando a votare andremo a finire con Gela. Non andiamo a votare, e solo così potremo contrattare la nostra dignità di cittadini e di uomini liberi.”
Nonostante tutto ci si augura una cospicua presenza alle urne, che vorrà significare, al di là del risultato, amore per la propria città.