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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Peschereccio affondato: continuano le ricerche dei dispersi

Peschereccio affondato: continuano le ricerche dei dispersi

Appello famiglia vittime a presidente Napolitano: ‘Sepoltura corpi’. Si attende scatola nera

Peschereccio affondato: continuano le ricerche dei dispersi

Appello famiglia vittime a presidente Napolitano: ‘Sepoltura corpi’. Si attende scatola nera

 

(ANSA) NAPOLI – Le ricerche dei due marittimi del peschereccio “Giovanni Padre”, affondato ieri mattina a circa 5 miglia da Ischia dopo la collisione con il cargo “Jolly Grigio” continueranno “fino a quando non vedremo affiorare almeno un corpo da restituire alle famiglie”. Lo ha detto il Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli Domenico Picone ai giornalisti. Nelle ricerche sono impegnate tre motovedette ed un elicottero della guardia costiera.

TIMONIERE ERA SOTTO EFFETTO DROGA – Debbono rispondere di omicidio colposo plurimo e di naufragio colposo i due marittimi arrestati ieri sera nell’ ambito delle indagini sull’affondamento al largo di Ischia del peschereccio “Giovanni padre” dopo la collisione con il portacontainer “Jolly grigio”. I due arrestati sono Maurizio Santoro, 47 anni, di Genova, timoniere del “Jolly grigio” ed il terzo ufficiale Mirko Serinelli, 24 anni, di Brindisi. Il timoniere – ha confermato in una conferenza stampa l’ ammiraglio Domenico Picone, comandante della Capitaneria di porto di Napoli – è risultati positivo al narcotest. L’ipotesi che a determinare la collisione tra le due unità sia stato l’effetto della droga resta quella principale, ma l’ammiraglio Picone non ha escluso che all’impatto possano avere contribuito manovre errate o il mancato rispetto di norme di sicurezza.

SOS A NAPOLITANO, SEPOLTURA AI MORTI – ”Rivolgo un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e alle istituzioni tutte perche’ al piu’ presto trovino e restituiscano i corpi di Vincenzo e Alfonso che una madre e una moglie possano piangere. Noi siamo gente povera che non puo’ permettersi di pagare i mezzi per il recupero dei nostri cari. Signor Presidente, ci aiuti… I morti non devono avere degna sepoltura?”. Lo dice tra le lacrime Anna Gaudino, la zia di Vincenzo e Alfonso Guida, padre e figlio, ancora dispersi a seguito dell’incidente del peschereccio in mare. Nell’abitazione dei Guida in via Achille Consiglio a Ercolano (Napoli) sono radunati i parenti e gli amici piu’ stretti in attesa di notizie. Nella stanza matrimoniale c’e’ Immacolata Ramaglia, la moglie di Vincenzo, 43enne, una vita da pescatore (”aveva cominciato a nove anni al Porto del Granatello” raccontano) che gira e rigira tra le mani le foto dei suoi cari. Non sa darsi pace, piange, insieme alla nonna e all’altro figlio piu’ piccolo. ”Noi non vogliamo soldi – spiega la signora Anna Gaudino – ma chiedo a tutte le autorita’ d’Italia di recuperare i corpi. Ci hanno detto di una nave proveniente dalla Francia che dovrebbe scandagliare il fondo marino ma sembra che servano dei soldi per il trasporto. Noi ci appelliamo a tutte le autorita’, anche estere, perche’ si facciano carico della questione e che recuperino i corpi di Vincenzo e Alfonso”. In casa si raduna una folla di amici e col passare delle ore si aspetta una telefonata, una notizia. ”Da ieri nessuno ci ha contattato piu’, non sappiamo nulla – spiega Gaudino – siamo stanchi, disperati”. La notizia dell’annullamento dei festeggiamenti civili per il 16 agosto disposta dal Comune si e’ diffusa in pochi minuti nel rione di case popolari. All’ingresso dello stabile e’ stato affisso anche il manifesto a firma del sindaco. ”Le feste annullate? E’ il minimo che si poteva fare. Vincenzo e Alfonso erano due persone che andavano via all’alba e non sono piu’ tornate – aggiunge la zia – . Voglio solo vengano recuperati i loro corpi, che la madre li possa piangere e dar loro degna sepoltura. Non e’ chiedere troppo”. Anche una zia di Vincenzo Guida, Rosaria Sasso si intrattiene dai Guida e dice: ”Le autorita’ facciano presto a trovarli, ce li restituiscano e ci diano delle notizie”. Sgomento e dolore anche nei vicini di casa e nell’intero rione. Non si parla che dell’amore per il mare di Vincenzo e Alfonso, della loro umilta’ e della voglia di lavorare. MARINAI, SI FACCIA PRESTO PER RECUPERO – A ventiquattro ore dall’incidente del peschereccio ‘Giovanni Padre’ nelle acque del mare di Ischia proseguono le ricerche per ritrovare i due marinai dispersi, Vincenzo e Alfonso Guida, padre e figlio, di Ercolano (Napoli). Un gruppo di pescatori, una ventina, amici dei Guida, che hanno le imbarcazioni al Porto del Granatello di Portici (Napoli) in queste ore si è riunito al Municipio ed è a colloquio col sindaco, Vincenzo Strazzullo. Parlano di una tragedia che poteva essere evitata, chiedono più sicurezza in mare. Nelle loro parole traspare il dolore e lo sconforto mentre la speranza di trovare in vita i due colleghi col passare dei minuti diventa più flebile. “Il mare è la nostra vita e chiediamo che per noi ci siano più tutele – racconta un giovane marinaio – Paghiamo il gasolio, abbiamo spese da affrontare per dar da mangiare alle nostre famiglie”. Il pensiero è rivolto sempre ai Guida e dal gruppo dei pescatori si leva una richiesta pressante: “Vogliamo che al più presto le istituzioni autorizzino la discesa in mare di un macchinario dotato di ogni strumento per scandagliare il fondo marino e ritrovare i due nostri colleghi. Non è giusto perdere la vita in questo modo”. Tra i pescatori c’é anche Paolo, uno dei primi a prestare soccorso e a trarre in salvo Vincenzo Birra, 33enne, capobarca anch’egli di Ercolano che ieri mattina era sul ‘Giovanni Padre’. “Ero a pochi metri dall’imbarcazione quando l’ho vista precipitare fino a scomparire sott’acqua – racconta Paolo – Ho visto la nave proseguire. Ho dato l’allarme alla Capitaneria di Porto. Insieme ad altri marinai che erano con le barche nei pressi siamo riusciti a sollevare Vincenzo Birra. Dei due marinai non si è più saputo nulla”. Intanto il sindaco Vincenzo Strazzullo si stringe al dolore della famiglia e in queste ore sollecita tutti gli interventi possibili per recuperare i due concittadini dispersi. “Che si faccia tutto il possibile – spiega Strazzullo – Il mare era la loro vita”. Al momento il sindaco sta valutando l’eventualità di annullare i festeggiamenti civili in programma il 15 agosto in onore della Madonna Assunta.

SI ATTENDE ESAME SCATOLA NERA – Resta sotto sequestro al molo 56 della Calata Pollena del Porto di Napoli il cargo portacontainer “Jolly Grigio”, che ieri ha provocato l’ affondamento del peschereccio “Giovanni Padre” al largo di Ischia. Sul lato della fiancata della nave è evidente il segno della collisione. In una conferenza stampa il Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli, ammiraglio Domenico Picone, ha detto che la nave rimarrà ormeggiata a Napoli fino a quando non si sarà pronunciata la magistratura”. Intanto oltre all’ uso di sostanze stupefacenti da parte del timoniere della nave, Maurizio Santoro, 47 anni di Genova, risultato positivo dal narcotest ed arrestato insieme al terzo ufficiale Mirko Serinelli, 24, di Brindisi, restando dubbi sulla velocità della “Jolly Grigio”. Secondo le tabelle pubblicate sul sito dell’Autorità Portuale di Napoli, la partenza del cargo portacontainer, diretto a Marsiglia, dove avrebbe dovuto arrivare alle 23 di ieri, era prevista alle 8. Anche se avesse anticipato la partenza alle 7, per il disormeggio, il rimorchio e l’ uscita dal Porto l’ orario di avvio da Napoli verso Marsiglia non avrebbe potuto avvenire prima delle 7.30. La Guardia Costiera di Napoli ha reso noto di aver ricevuto alle 8.45 la chiamata di emergenza alla centrale operativa, lanciata dal peschereccio “Conchiglia”. Un’ ora e 15 minuti per coprire la tratta Porto di Napoli- Punta San Pancrazio, sull’ isola d’ Ischia è un tempo da aliscafo o jet. A dare risposte certe sarà comunque la scatola nera, in dotazione a tutte le navi che è stata sequestrata.

redazione@approdonews.it