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Periferie di Lecce dimenticate

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La denuncia dei residenti del complesso residenziale “Agave”

Periferie di Lecce dimenticate

La denuncia dei residenti del complesso residenziale “Agave”

 

A distanza di ormai 10 anni dalla consegna dei primi appartamenti, il complesso edilizio
“Agave” ubicato nei pressi della via della Cavalleria, la strada secondaria per
la marina di San Cataldo, versa ancora, in stato di abbandono nonostante dovesse
essere, almeno nell’intenzione dei costruttori, un miniquartiere modello della
città capoluogo. Pochi giorni or sono lo “Sportello dei Diritti [1]”, che da
anni riceve le denunce di coloro che si sentono trascurati dalla pubblica amministrazione
e che sta documentando costantemente lo stato di degrado delle periferie cittadine,
ha accolto le giuste lamentele di alcuni residenti dell’area residenziale in questione
che hanno evidenziato il totale stato di abbandono in cui versa la zona ed i pericoli
che la riguardano non da ultimo un incendio causato dalle sterpaglie dei terreni
incolti e che ha lambito alcuni condomini come riportato anche da alcune testate
locali. Ad oggi, abbiamo potuto appurare dopo un sopralluogo effettuato alla presenza
di alcuni dimoranti, tra cui diversi tecnici, le opere di urbanizzazione risultano
essere in larga parte incomplete o mal eseguite e la ditta lottizzante ha smesso
ormai da tempo di occuparsi della manutenzione del complesso con gravi conseguenze,
anche igienico-sanitarie, per le centinaia di famiglie residenti. Le aiuole e le
aree a “Verde Attrezzato” (che di attrezzato non ha neanche le alberature) sono infestate
dalla vegetazione spontanea ed i marciapiedi sono diventati impercorribili, e incompleti. Ci
si chiede per quale motivo la cittadinanza debba farsi carico della manutenzione
degli spazi pubblici quando questo dovrebbe spettare ad altri. Nel corso del tempo
numerose sono state le richieste di intervento rivolte all’amministrazione per
tramite di alcuni politici e dipendenti comunali. La risposta tra promesse d’intervento
e inerzie varie alla fine sarebbe stata sempre la stessa: “abbiamo le mani legate,
la manutenzione delle verde pubblico è di pertinenza della Ditta Lottizzante, non
spetta a noi”.Mentre è noto che quando la ditta lottizzante non interviene, l’Amministrazione
Comunale ha altri mezzi per risolvere il problema tra cui procedere nei confronti
dei lottizzanti in attuazione della Convenzione. Di seguito solo alcuni dei problemi
che ci sono stati sottoposti e che si vogliono porre all’attenzione dell’opinione
pubblica e soprattutto del governo cittadino e che saranno oggetto di un’apposita
*_petizione – raccolta di firme nei confronti degli amministratori cittadini_*,
che come preannunciato da Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[2]”, sarà effettuata nei prossimi giorni tra le centinaia di residenti che anche
in questo caso appaiono come cittadini di serie “B” nonostante le concrete e
fattibili proposte formulate per porre fine a questa situazione:

– le opere stradali sono incomplete per la mancata ultimazione della pavimentazione
asfaltata. In alcune vie non è mai stato realizzato il tappeto da usura con conseguenti
problemi di raccordo con le rampe di accesso ai locali interrati ed i pozzetti d’ispezione
della rete fognante;

– su un lotto prospiciente la Via principale Alberto Sordi è presente un fabbricato,
ancora in corso di costruzione, che si sviluppa su due livelli e che, solo recentemente
e dopo ripetute denunce, è stato messo in sicurezza con la realizzazione di una
recinzione che impedisce l’accesso al suo interno; resta il problema del negativo
impatto ambientale dell’opera in questione;

– vi è, come detto, la totale assenza di manutenzione e pulizia delle aree a verde,
delle strade e marciapiedi;

– le vie Don Carlo Gnocchi e De Santis sono ancora oggi delimitate da una recinzione
in blocchi di cemento (alte circa 1 mt.) sul confine con un’area di cantiere che
versa in stato di abbandono da diversi anni;

– Il complesso è mal collegato al centro della città. Ogni giorno diversi bambini
percorrono, zaino in spalla, lo stretto marciapiede che conduce (solo per un tratto)
verso l’abitato. La strada che questi fiancheggiano (Via della Cavalleria) è caratterizzata
da traffico veicolare molto intenso, soprattutto nelle ore di punta, essendo ormai
diventata una degli sbocchi privilegiati per la “Tangenziale Est”. E’ doveroso
evidenziare che tale carreggiata, vista l’assenza di semafori o di rotatorie, viene
percorsa dai veicoli in transito a velocità sostenuta. Sarebbe bene provvedere al
più presto e risolvere questa situazione alquanto pericolosa, prima che accadano
eventi cruenti, in sintesi si chiede di migliorare il collegamento pedonale con l’abitato
e la sicurezza stradale;

– totale assenza di pattugliamento, nell’intero quartiere, di Forze dell’Ordine
di qualsiasi specie la Polizia Municipale e non con il conseguente comportamento
incivile da parte dei fruitori degli spazi comuni (strade, parcheggi ecc.) e la generazione
di attività poco lecite, di alcuni individui, svolte negli angoli più nascosti.

In pratica si chiede:

– che l’Amministrazione provveda direttamente all’esecuzione dell’ordinaria
manutenzione del complesso rivalendosi, ove ritenga, sul lottizzante tramite la fidejussione
assicurativa rilasciata in sede di Convenzione. Solo così l’Amministrazione si
farebbe garante dei diritti dei propri cittadini che, a distanza di oltre dieci anni,
ancora pagano carenze non dovute a coloro che hanno corrisposto il prezzo d’acquisto
degli immobili e della stessa Amministrazione Comunale;

– che l’Amministrazione provveda immediatamente ad ultimare le opere di urbanizzazione
rimaste incomplete così da poter definitivamente collaudarle. Valgano in tal senso
le norme urbanistiche vigenti che pongono un termine ultimo per la consegna ed ultimazione
delle opere appaltate nonchè per il successivo collaudo tecnico ed amministrativo
delle stesse;

– che si provveda alla rimozione e/o ultimazione delle opere incompiute ed alla chiusura
definitiva delle aree di cantiere ancora aperte;

– che, fra le opere da ultimare, si dia completamento alle aree destinate a verde
attrezzato, le quali attualmente risultano dei lotti di terreno liberi ed incolti,
dove cresce soltanto vegetazione infestante; situazione, questa, indecorosa per un
quartiere cittadino;

– che, finalmente, si dia una regolamentazione alla circolazione veicolare ed al
parcheggio (finora selvaggio) all’interno dell’intero comparto; magari con la
presenza periodica di pattuglie della polizia municipale e di altre Forze dell’Ordine
(finora praticamente mai viste) per ovviare ai problemi su esposti.