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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Pensioni sudate!?

Pensioni sudate!?

Continua la nostra scrittice e giornalista: “In questo periodo di frenetici preparativi per una manovra finanziaria affidata al governo tecnico, presieduto da Monti, mi ero imposta di tacere. Avevo, perciò, invitato i miei lettori a cercare di rilassarsi nell’attesa di sapere cosa il futuro ci potrà riserbare”

Editoriale – di Mirella Maria Michienzi

Pensioni sudate!?

Continua la nostra scrittice e giornalista: “In questo periodo di frenetici preparativi per una manovra finanziaria affidata al governo tecnico, presieduto da Monti, mi ero imposta di tacere. Avevo, perciò, invitato i miei lettori a cercare di rilassarsi nell’attesa di sapere cosa il futuro ci potrà riserbare”

 

 

In questo periodo di frenetici preparativi per una manovra finanziaria affidata al governo tecnico, presieduto da Monti, mi ero imposta di tacere. Avevo, perciò, invitato i miei lettori a cercare di rilassarsi nell’attesa di sapere cosa il futuro ci potrà riserbare.

Però ( c’è sempre un però), da diversi giorni mi perseguita un’immagine, apparsa in TV, di una ex- parlamentare che rivendicava i suoi diritti, anzi che è suo diritto percepire la pensione, perché è stata votata e, soprattutto, perché se l’è sudata !

Parlo di Cicciolina, al secolo Ilona Staller, che è stata al parlamento per 5 anni, dal 1987 al 1992, maturando per una legge iniqua una pensione di 3mila euro.

Lasciando da parte il sudore, citato dalla signora, che non so bene da cosa sia stato causato se da termosifoni troppo alti o da aria condizionata troppo bassa, c’è comunque da dire tanto sui privilegi della casta.

 E’ già parecchio tempo che scrivo in merito ma, ancora, non abbiamo raggiunto niente di positivo. Nei giorni scorsi, come se addirittura ci concedessero chi sa quale favore, i parlamentari si sono innalzati l’età pensionabile a 60 anni…e la maggior parte degli italiani ha abboccato sulla magnanimità del parlamento. Infatti non è stato toccato l’ingiusto tema che percepiscono la pensione dopo pochi mesi o anni, mentre il resto degli italiani deve avere 40 anni di contributi o almeno 20 anni per chi supera i limiti d’età.

Come ho più volte detto, questi parlamentari non rispettano, per quel che riguarda loro stessi, l’art. 3, quello che parla di uguaglianza per tutti i cittadini.

–        Se stanno innalzando l’età pensionabile a 62/63 anni, perché quella dei parlamentari deve essere innalzata solo a 60 anni?

–        Perché, dopo pochi mesi o anni, a tutt’oggi devono avere diritto alla pensione? Ed hanno anche il coraggio di dire che, la pensione, se la sono sudata! Questa è tracotanza e mancanza di rispetto per tutti gli operai, per gli artigiani, per i contadini che si sono spaccati la schiena per tutta la vita ed hanno davvero sudato di fatica per portare, poi, a casa pochi  soldi e maturare una pensione di 600 euro circa!

–        A ciò si aggiungono il numero esorbitante di parlamentari, il doppio degli altri parlamenti europei, e i senatori a vita che, con tutto il rispetto per i loro curricula, andrebbero eliminati del tutto.

–        Le suddette disuguaglianze e discrepanze andrebbero levate e, soprattutto, in maniera retroattiva, facendo pervenire all’età pensionabile con un cumulo di anni di lavoro effettivamente prestati ed eguali per tutti senza alcuna distinzione. Altrimenti non mi si venga a dire che siamo in democrazia. I greci, simili situazioni, le chiamavano oligarchie!

La scure di Monti temo che lascerà tutti i suddetti privilegi che, dal semplice innalzamento della pensione a 60 anni ,non vengono cancellati e si abbatterà, come sempre, sulla classe che ha sempre lavorato e pagato le tasse.

MIRELLA  MARIA  MICHIENZI