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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Pensionati al sud, lo specchietto di Salvini

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È di questi giorni l’analisi dell’Istat la quale ci dice che il sud continua a subire una migrazione quasi interamente generazionale che riguarda un’età compresa tra i 15 e i 39 anni, quindi giovanile.

Negli ultimi 20 anni quasi due milioni di persone sono emigrate dal Sud al Nord e la stragrande maggioranza di questi sono giovani acculturati e professionalmente formati e competenti.

Il motivo di questa “fuga” lo conosciamo bene perché in molti lo viviamo nelle nostre case, le condizioni economiche delle famiglie del Sud sono molto differenti da quelle del Centro e soprattutto del Nord.

Ed è sempre l’Istat ad attestare che i nuclei familiari residenti nel Nord dispongono di un livello medio di reddito per abitante più elevato pari a 21.900 euro.

Nel Centro il livello è pari a 19.500 euro e nel Mezzogiorno a 13.700 euro, con un differenziale negativo evidente e sempre più preoccupante.

Questi dati sono chiaramente la conseguenza del primo vero e grande problema, la mancanza di lavoro.

Di fronte a tutto questo, che oltre ad essere un disagio economico è un problema sociale drammatico ed esasperante che provoca la desertificazione dei territori, Salvini e la Lega al governo propongono di portare i pensionati al Sud.

Non penso che vogliano fare del Meridione una casa di risposo, ma non sono certamente i pensionati che ci mancano.

Da noi mancano i giovani, le menti, quelle forze che non trovando lavoro, vanno alla ricerca di chi affidare non solo la forza, ma l’intelligenza e le indiscusse capacità, frutto di impegno, sostegno e risorse delle proprie famiglie.

Abbiamo già avuto modo di dire, che troviamo interessante l’idea di portare in Calabria quei pensionati che a causa di una eccessiva tassazione italiana, preferiscono soggiornare in altre località internazionali; rendere per loro la Calabra zona di esenzione fiscale è sicuramente proposta positiva, da approfondire con interesse ed attenzione e tutta da sviluppare, ma va prioritariamente precisato che qualsiasi iniziativa non può prescindere dal rilancio infrastrutturale dell’intero territorio e dall’assicurare servizi primari ed essenziali.

L’offerta di zero tasse necessita di essere accompagnata da una mobilità all’avanguardia capace di collegare i vari centri marittimi ed interni, collinari e montani in tempi brevi, frequenti e soprattutto sicuri.

Ed ancora, non si può prescindere da una efficiente organizzazione del sistema di assistenza sanitaria, con ospedali e pronto soccorso che devono essere presenti su ogni territorio per assicurare prestazioni di alto livello per tutti.

Quindi che sia chiaro, non vogliamo assistenza, vogliamo lavoro, quello vero per creare ricchezza attraverso le eccellenze e potenzialità di un territorio che ha solo bisogno di investimenti, quelli che fino ad ora l’Italia li ha dirottati altrove e non al Sud.

Diversamente, il tutto ha ancora il sapore dell’ennesima illusione, il classico specchietto per le allodole per ingannare con prospettive interessanti ciò che non sarà, prima che anche le allodole volino via.

Raffaele Papa

Coord. IdM Prov. di Cs