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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“Partito democratico e Movimento cinque stelle hanno per caso dismesso la Zes?” Nota della Uil Calabria

“Partito democratico e Movimento cinque stelle hanno per caso dismesso la Zes?” Nota della Uil Calabria
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Pd e M5s hanno per caso dismesso la Zes? Nino De Masi, imprenditore calabrese, stimato, lungimi-rante e coraggioso, ha ragione, quando chiede, al governo nazionale, soprattutto in questa fase, azio-ni compensative forti, per colmare il divario di competitività territoriale che esiste tra la Calabria e il resto del Paese, dovuto in gran parte al nostro atavico ritardo infrastrutturale.
Misure governative per attrarre all’interno della nostra regione nuovi investimenti privati e, per so-stenere le imprese locali che, già da tempo, creano in Calabria sviluppo economico e occupazione di qualità.
Ma piuttosto che pensare e mettere in campo altre iniziative, che rischierebbero di arrivare in ritardo rispetto all’immediato bisogno di ripartenza del tessuto economico calabrese e meridionale, conside-rata la lentezza con la quale si muove la burocrazia italiana nella fase di attuazione dei provvedimen-ti, bisogna focalizzare gli sforzi per rendere effettivamente operativo tutto ciò che è stato messo in campo sino ad oggi.
Probabilmente Pd e M5s, che sono al governo del Paese, dovrebbero credere di più sul potenziale di una misura che già è operativa per il Sud, ovvero la Zes.
E spingere in Parlamento, affinché il governo Conte irrobustisca questo strumento, che già da molti anni in Europa, a Madeira in Portogallo, piuttosto che a Mielec in Polonia, ha in modo considerevo-le, cambiato la fisionomia produttività di quei territori, generando lì ricchezza economica e sviluppo occupazionale. Rimanendo all’esempio polacco è utile dire che l’investimento sulla Zes ha prodotto un incremento di 5 miliardi del Prodotto interno lordo e la creazione di oltre 40 mila nuovi posti di lavoro. Volendo proiettare queste stime sul tessuto economico e produttivo calabrese, si potrebbe pensare che, fatte le dovute proporzioni, il sostegno concreto allo sviluppo della Zona economica speciale possa portare alla creazione di circa 16 mila posti di lavoro e ad un aumento del Pil per oltre 1 miliardo di euro.
Alla Calabria, dunque, piuttosto che nuovi strumenti, serve una azione da parte del Governo diretta a potenziare e rendere esclusivo il progetto Zes, all’interno del Piano per il Sud.
Nel programma Zes, che in Calabria è già operativo per le aree portuali di Gioia Tauro, Crotone, Vi-bo Valentia e Corigliano e per le aree industriali di Lamezia e Campo Calabro, il Governo deve ga-rantire maggiori risorse economiche e, allo stesso tempo, disporre misure normative a favore della semplificazione burocratica e di una riduzione fiscale, economica e del costo del lavoro.
La Zes calabrese è, inoltre, il risultato del lavoro di due governi regionali: quello Scopelliti e quello Oliverio.
Pertanto, tutta la politica calabrese dovrebbe avere a cuore lo sviluppo concreto di questo strumento compensativo, pensato nel 2015, per aiutare la crescita economica e occupazionale della Calabria e del Mezzogiorno.
Per tale ragione, Governo regionale e Consiglio regionale accolgano l’invito del Sindacato confede-rale calabrese, ad aprire un confronto, affinché la riprogrammazione del Por 2014/2020 e la nuova programmazione 2021/2027, siano utili a costruire in Calabria una stagione di politica industriale re-gionale. Una stagione che, programmando misure complementari alle azioni del governo nazionale, renda la Zes calabrese uno strumento autentico e concreto, per attrarre in regione nuovi investimenti privati e per aiutare l’impresa locale a farsi grande e internazionalizzarsi. Il tempo delle idee, va completato con il tempo delle azioni concrete.

Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria