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Partecipò all’omicidio del lametino Salvatore Andricciola 22 anni fa, preso in Lussemburgo

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Cosimo Damiano Serra, 44 anni, originario del tarantino e all’epoca 22enne, fece da ‘palo’ in quello che poi risultò essere un delitto di ‘ndrangheta, un regolamento di conti tra cosche della cittadina calabrese

Partecipò all’omicidio del lametino Salvatore Andricciola 22 anni fa, preso in Lussemburgo 

Cosimo Damiano Serra, 44 anni, originario del tarantino e all’epoca 22enne, fece da ‘palo’ in quello che poi risultò essere un delitto di ‘ndrangheta, un regolamento di conti tra cosche della cittadina calabrese

 

 

BOLOGNA – Ventidue anni fa, il 27 ottobre del 1991, fu complice di un omicidio a Forlimpopoli, in Romagna: Salvatore Andricciola, 36 anni, di Lamezia Terme, venne ucciso con cinque colpi di pistola nel bar dove lavorava, nel centro del paese. Lui, Cosimo Damiano Serra, 44 anni, originario del tarantino e all’epoca 22enne, fece da ‘palo’ in quello che poi risultò essere un delitto di ‘ndrangheta, un regolamento di conti tra cosche della cittadina calabrese. A distanza di tempo, ora a meta’ marzo, è stato arrestato in Lussemburgo dove era fuggito da una decina d’anni. E ieri è stato estradato in Italia. Adesso deve rispondere dell’accusa di concorso in omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Le indagini sono state condotte dalla sezione criminalità organizzata della squadra mobile della polizia di Bologna, coordinata dal pm della Dda Marco Mescolini. Per il fatto furono già condannati con sentenze definitive i mandanti, Francesco Giampà (30 anni), detto ‘il Professore’, e Pasqualino D’Elia, oltre all’esecutore materiale, Stefano Speciale (13 anni) al quale è stata riconosciuta l’attenuante per aver collaborato con la giustizia. Grazie anche alle sue dichiarazioni cui gli investigatori hanno trovato precisi riscontri in varie testimonianze si è arrivati ad incastrare Serra. I due, Speciale e Serra, facevano parte di un gruppo di persone che avevano contratto un importante debito di droga con la cosca Giorgi. Per questo furono a messi a disposizione del clan Giampà che li incaricò di vere e proprie esecuzioni. I giudici hanno infatti ritenuto che l’omicidio Andricciola anticipò il delitto ‘Aversa’, quando nel gennaio del 1992 in pieno giorno, in centro a Lamezia, vennero uccisi il sovrintendente capo di polizia Salvatore Aversa e la moglie Lucia Precenzano. Per l’episodio Speciale è stato condannato a otto anni; Serra, invece, fu assolto in appello. Nel delitto Andricciola, gli inquirenti hanno identificato e sentito chi accompagnò i due nei sopralluoghi a Forlimpopoli e chi li ospitò a Castelfranco Emilia (Modena); persone che, a distanza di anni hanno confermato la presenza di Serra: partecipò all’ideazione del delitto, fu accanto a Speciale anche nel bar dove entrò in attesa della vittima, poi aspettò il killer all’esterno e con lui fuggì in auto. In Lussemburgo è stato raggiunto dal mandato di arresto firmato dal Gip Alberto Ziroldi che ha confermato il quadro accusatorio. Il suo ricorso alla Corte d’Appello di quel Paese é stato respinto. Ora si trova in carcere, a Rebibbia, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.