CATANZARO – 8 MARZO 2018. Si scrive “festa” si legge Giornata
internazionale della donna, una data scelta per ricordare tanto le
conquiste sociali, economiche e politiche, quanto le discriminazioni e
le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi
tutte le parti del mondo. Una giornata, quindi, dedicata a far
riflettere su un mondo, quello femminile, complesso e ricco di passione,
impegno, capacità, professionalità, creatività, dove è richiesta
organizzazione, e spesso un’attenzione a problemi comuni, che siano la
salute come il welfare, che occupano ancora troppo poco spazio:
finalmente sono tramontati gli anni dello striptease maschile e il loro
posto è stato preso da eventi di riflessione. E poiché sono passati
cinquant’anni dal ’68, ma il “bilanciamento” fra uomo e donna fa ancora
parte di una trasformazione culturale che richiede tempo, consapevolezza
e determinazione, le componenti della Commissione Pari Opportunità della
Provincia di Catanzaro, guidata da Angela Robbe, hanno pensato di
“celebrare” l’8 marzo organizzando una “chiacchierata” con gli studenti
del liceo classico “Galluppi” incentrando la riflessione su un percorso
specifico: partire con una panoramica delle leggi in favore della parità
di genere per ragionare di come queste norme hanno cambiato la vita
delle donne, ma la stessa vita del nostro Paese. I lavori – moderati
dalla giornalista Maria Rita Galati, che è anche componente della
Commissione pari opportunità – sono stati introdotti dalla dirigente
scolastica del liceo, la professoressa Elena De Filippis che si è
dimostrata molto sensibile e disponibile alle sollecitazioni delle
commissarie provinciali. Dopo il saluto del presidente della Provincia
di Catanzaro, Enzo Bruno, e le relazioni introduttive delle componenti
della commissione Maria Antonietta Sacco, Emanuela Neri e Giulia Pucci,
si sono intrattenute con i ragazzi, portando la propria testimonianza,
la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isa Mantelli, e il
sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Anna Maria
Frustaci.
Non si poteva che partire dalla legge più importante del nostro Paese,
quella Costituzione che sancisce il principio dell’uguaglianza tra i
cittadini, e che gli studenti del liceo classico stanno studiando in
maniera approfondita puntando l’attenzione proprio sulle figure
femminili. “Le donne hanno una marcia in più – evidenzia la preside De
Filippis – con la loro complessità emotiva sanno come costruire una
convivenza aperta e duttile, sono le donne a mantenere il filo di una
educazione sentimentale che allena l’anima e l’intelligenza al rispetto
delle diversità per attuare nei fatti la cultura della parità”.
Le Istituzioni hanno il dovere di sostenere opportuni e significativi
percorsi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione, sostenendo la
scuola “uno dei pilastri della nostra società. Bene hanno fatto, quindi,
le componenti della Commissione pari opportunità ad organizzare questo
interessante confronto con voi – ha detto il presidente della Provincia
Enzo Bruno, rivolgendosi agli studenti – che siete il nostro futuro.
Oggi mi piace augurarvi ‘buon 8 marzo’ e non parlare di festa della
donna. Commemoriamo un evento drammatico, quello della tragica scomparsa
di 146 donne morte nell’incendio della fabbrica dove lavoravano:
cogliamo l’occasione di ragionare su quello che significa oggi discutere
di parità e di come costruire la cultura del rispetto e dell’uguaglianza
tra uomo e donna. Una nuova cultura – dice ancora Bruno – quella che ci
permettere di superare una volta per tutte il concetto di parità di
genere per parlare di un solo genere: il genere umano”. Il presidente
Bruno ha voluto, inoltre, ricordare la costante e proficua
collaborazione con il liceo Galluppi e la sua dirigente scolastica,
anche nella battaglia per l’istituzione del liceo classico Europeo,
osteggiata dal Miur ma perseguita con convinzione dalla Provincia,
pronta a difendere la decisione assunta in sede di dimensionamento
davanti agli organi preposti. Così come rassicurare gli studenti:
“Continuiamo ad essere vigili e attivi nella tutela del vostro diritto
allo studio in ambienti salubri e sicuri”.
Si entra nel vivo del dibattito dopo la proiezione del video realizzato
dagli studenti, coordinati dal professore Scalise, sul tema “Le madri
costituenti”. Un video emozionale e raffinato che introduce al dibattito
dedicato proprio alla parità di genere nell’ottica dell’evoluzione
normativa, dal ’68 ai giorni nostri. Maria Antonietta Sacco ha voluto
inquadrare la tematica nel contesto dell’attività della Commissione Pari
opportunità, illustrando come l’organismo opera per valorizzare la
cultura e la promozione delle pari opportunità anche nell’educazione e
nella formazione, e quindi nel rapporto con il mondo della scuola.
“Auguri alle ragazze ai ragazzi – ha detto la Sacco – perché possano
vivere ogni giorno nel rispetto reciproco valorizzando le loro
differenze, esaltando le peculiarità dei due generi che assieme
rappresentano la bellezza dell’umanità. Per Emanuela Neri: “Riconoscere
e valorizzare le differenze di genere significa costruire la propria
identità personale e sociale e contemporaneamente rappresenta una
occasione di crescita per ognuno di noi. Questa giornata è una occasione
per definire possibili percorsi educativi e di prevenzione su queste
tematiche di forte e spesso drammatica attualità partendo da un terreno
fondamentale, quello culturale e dell’educazione”.
“Le leggi arrivano in genere a valle di percorsi e di un agire che ha
già trovato accoglienza nei contesti di vita quotidiana, non è sempre
stato così, e non lo è tuttora, nel caso delle norme che riguardano le
parità di genere per questo occorre promuovere la conoscenza delle
norme, le implicazioni che la loro applicazione può avere in termini di
qualità della vita e di crescita sociale, economica e culturale”, ha
esordito Giulia Pucci passando poi in rassegna le più importanti leggi
relative alla parità di genere dal 1950 ad oggi.
Nel rispondere alle tante domande degli studenti e delle studentesse,
Isa Mantelli è ripartita dalla Costituzione come “legge di
emancipazione” per ricordare il ’68 come anno non di una semplice
rivolta, ma come “l’avvio di un processo di liberazione delle donne che
ancora è attualissimo. Ci auguriamo di cambiare la società, cambiando
gli uomini, per umanizzarla. E per questo non bastano le leggi”. Leggi
che – dice il sostituto procuratore Frustaci – sebbene applicate non
sempre si accompagnano ad un cambiamento che non è facile d’attuare.
Basti pensare anche alla disparità numerica non tanto nel mondo della
magistratura, quando nei posti di potere che ancora si declinano
completamente al maschile.
Con l’impegno di continuare il proficuo confronto in sede di commissione
Pari opportunità provinciale e magari attivare dei percorsi di
alternanza scuola-lavoro, la presidente Angela Robbe ha tirato le somme
della mattinata: “Il problema della parità di genere è culturale nel
senso della necessità di costruire intorno alla sensibilità e
all’educazione sentimentale che si poggia sulle donne un complesso di
azioni che interessano tutti. Inutile dire che nel nostro Paese il
concetto di parità resta inattuato, tanto che l’Italia è stata
destinataria di diverse sanzioni dell’Unione europea. Le norme di parità
sono norme di rispetto sociale, è la socialità che fa la differenza”.