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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Parentela (M5S): “Ai lavoratori Phonemedia sia garantito quanto gli spetta”

“La vicenda drammatica di Phonemedia è stata l’ennesima occasione, da parte di falsi imprenditori, di sfruttamento di finanziamenti pubblici calpestando la speranza dei cittadini. È il classico esempio di come in Calabria la vecchia classe politica sfrutti le esigenze della gente per un tornaconto elettorale”

Parentela (M5S): “Ai lavoratori Phonemedia sia garantito quanto gli spetta”

“La vicenda drammatica di Phonemedia è stata l’ennesima occasione, da parte di falsi imprenditori, di sfruttamento di finanziamenti pubblici calpestando la speranza dei cittadini. È il classico esempio di come in Calabria la vecchia classe politica sfrutti le esigenze della gente per un tornaconto elettorale”

 

 

«Il Ministro Poletti deve fornire chiarimenti urgenti in merito al pagamento degli arretrati e del TFR degli ex dipendenti phonemedia che, dopo 2 anni di cassa integrazione in deroga e mobilità, oggi sono privi di ogni sostegno al reddito». Lo sostiene il Deputato del MoVimento 5 Stelle Paolo Parentela, che nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro per chiedere di velocizzare i tempi burocratici per far ottenere agli ex lavoratori quanto gli spetta.
«La vicenda drammatica di Phonemedia – afferma Parentela – è stata l’ennesima occasione, da parte di falsi imprenditori (che definisco prenditori), di sfruttamento di finanziamenti pubblici calpestando la speranza dei cittadini. È il classico esempio di come in Calabria la vecchia classe politica sfrutti le esigenze della gente per un tornaconto elettorale. I cittadini sono tenuti al laccio dai politici che, attraverso false promesse, utilizzano il diritto al lavoro o agli ammortizzatori sociali come pedina di scambio in sede elettorale».
Continua Parentela, anche lui ex lavoratore Phonemedia: «il M5S ha già depositato una proposta di legge per garantire un reddito minimo di dignità, come in tutti i paesi civili, per tutti quei cittadini che al momento si ritrovano senza lavoro, i quali devono essere svincolati dalle attuali forme di assistenzialismo, spesso fini a se stesse. I diritti sono diritti, non favori. Nel rispetto della costituzione – conclude Parentela – bisogna avere la possibilità di accedere ad un lavoro che rispecchi le proprie attitudini e le proprie capacità. Non si può ancora accettare che i ragazzi laureati siano costretti a lavorare in un call center per pochi euro perché l’alternativa è scappare da questo paese, in cui regna una classe politica incapace di creare altre opportunità»