«Samo partiti da una considerazione di fondo e ci siamo accorti, con
stupore, che la spesa media annua delle famiglie nel nostro Comune supera
quella della maggior parte dei Paesi europei dotati in gran parte di
moderne ed efficienti reti idriche e costituisce la più cara d’Italia». Con
questo parole alcuni giorni fa Daniela Servidio, componente del Pd di
Paola, ha presentato la proposta redatta a quattro mani con il compagno di
partito Fabio Locane, poi approvata dal consiglio comunale presieduto da
Graziano Di Natale.
L’esigenza di ridurre il canone idrico ai cittadini paolani, ha fatto
intendere l’attivista, nasce prima di tutto dal fatto che le attuali
tariffe applicate sul consumo dell’acqua premiano il singolo cittadino, che
può godere della tariffa agevolata fino a 60 metri cubi, a fronte di un
consumo medio per famiglia stimato in circa 200 mc d’acqua annui.
Un altro dato di cui l’attuale tariffazione non terrebbe in considerazione
è il reddito, quindi le fasce più deboli non possono essere in alcun modo
tutelate.
Pertanto, la proposta avanzata dalla delegazione piddina prevede per i
servizi di acquedotto, fognatura e depurazione una quota fissa annua e una
quota variabile al metro cubo, ossia una quota fissa che comprenda un
canone minimo per la disponibilità del servizio e una quota variabile
strutturata in scaglioni di consumo. Quest’ultima sarà composta da una
tariffa agevolata, applicabile ai consumi fino a 50 metri cubi annui per
ciascun componente famigliare, da una tariffa base sui primi 60 metri cubi
aggiuntivi e da tre tariffe ad eccedenza, le quali, a loro volta, si
suddivideranno in soglie da 8o, 100 e oltre 100 metri cubi di eccedenza in
più.
Ma secondo i firmatari Servidio e Locane sarà anche necessario introdurre
una fatturazione periodica dei consumi, l’introduzione di misuratori
digitali, maggiori controlli sulla potabilità dell’acqua e il rimborso
della tariffa della depurazione.
Dopo una lunga disamina in aula, Daniela Servidio è pertanto riuscita a
convincere i presenti, così il consiglio comunale ha approvato senza
esitare l’atto di indirizzo che andrà in vigore con l’introduzione del
nuovo piano tariffario.