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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Panedigrano: “Con le elezioni alle porte il dg Mancuso gioca al salto della quaglia”

L’ex consigliere comunale di Lamezia Terme si scaglia contro il direttore generale dell’Asp di Catanzaro

Panedigrano: “Con le elezioni alle porte il dg Mancuso gioca al salto della quaglia”

L’ex consigliere comunale di Lamezia Terme si scaglia contro il direttore generale dell’Asp di Catanzaro

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Con le elezioni regionali alle porte si riaprono le danze. E al dr. Mancuso la danza che riesce meglio di tutte è il “salto della quaglia”. Una volta di qua, poi un salto di là e poi un nuovo saltello indietro per non perdere il contatto col potere. Prima col PD di Loiero. Poi segugio di Talarico e Scopelliti. Ed ora di nuovo nei pressi del PD, dove le tanti vestali di rigore morale, efficienza e meritocrazia gli tributano il merito di aver risanato i conti dell’Azienda Sanitaria Provinciale?
Qualcuno, però, in questi tre anni deve essersi distratto assai. A parte le tante ciance su stratosferici attivi di bilancio, l’unica cosa certa è che l’indomito Mancuso si è beccato da quegli stessi che lo hanno nominato sono due bocciature di seguito dei bilanci 2011 e 2012 (mentre di quello del 2013 ancora non si sa, perché la Regione sta tardando a esaminarlo).
Come biglietto da visita, dunque, niente male! Ma poi ci sono i ritardi nel pagare i fornitori, il mancato riconoscimento di alcune indennità ai dipendenti (a parte quella per le sue presunte ferie non godute) e il mancato acquisto di farmaci, garze e attrezzature. Insomma, a quanto pare, al buon Mancuso piacerebbe …. vincere facile!
E quel qualcuno del PD si è distratto anche sul contributo più che assiduo che il dr. Mancuso ha dato nello smantellare la nostra sanità. È comodo dire che, se le direttive regionali sono il risparmio, di meglio non si poteva fare. Per operare qualche taglio a caso non c’era nessun bisogno di un costosissimo Direttore Generale, bastava un semplice e modesto ragioniere. Per di più è ben strano che accampi questa scusa proprio chi sostiene di aver tenuto una specifica lectio magistralis sul Management in una università di Londra (ma le ricerche presso l’Università non hanno dato esiti!) e proprio chi vanta a ogni piè sospinto d’essere autore di modelli gestionali innovativi e d’avanguardia che lo avrebbero proiettato da protagonista anche su tavoli tecnici nazionali.
Certo, da uno scelto anche perché esperto di …. fagioli, non ci si poteva aspettar di meglio. Ma c’è pur sempre da domandarsi di chi è il demerito di aver causato al nostro Ospedale la perdita in tre anni del 50% delle giornate di degenza; la perdita di reparti e funzioni; la mancata attivazione di reparti previsti, come Neurologia; l’abolizione di posti di primario previsti in pianta organica come quello del Centro Trasfusionale; il dirottamento di posti di primario verso l’altro ospedale dell’ASP, dove non erano previsti. Tutto questo non ha niente a che vedere con le direttive regionali e con le limitazioni connesse al piano di rientro. Anche perché quelle limitazioni non hanno assolutamente ridotto le risorse in questa azienda sanitaria, che continua invece ad avere lo stesso superbudget che aveva in precedenza e a spendere le sue risorse con un palese squilibrio a danno di Lamezia e del lametino.
Le distratte vestali del PD sono però questa volta in buona compagnia. Riceveranno il meritato ed entusiasta plauso dei vari De Biase, Ruberto, Talarico, Magno, Galati e Scopelliti. Quella nobile casta “de noantri” di cui Mancuso finora stava al seguito, a cui ha fatto inaugurare tanti reparti vuoti, i cui amici ha spesso accontentato, nei cui convegni correva a spellarsi le mani. Ma, si sa, i tempi cambiano. E tutti, in alto e in basso, è bene che si adeguino per non farsi ritrovar fuori mercato.
avv. Nicolino Panedigrano (già consigliere comunale di Lamezia Terme)