Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Panedigrano: «Più attenzione verso Ospedale di Lamezia» Il portavoce del Comitato "Salviamo la Sanità del lametino" interviene sull'accorpamento del Pugliese-Ciaccio e del Mater Domini chiedendo più attenzione per il nosocomio lametino

Panedigrano: «Più attenzione verso Ospedale di Lamezia» Il portavoce del Comitato "Salviamo la Sanità del lametino" interviene sull'accorpamento del Pugliese-Ciaccio e del Mater Domini chiedendo più attenzione per il nosocomio lametino
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«Quanto sta accadendo nel percorso che dovrà portare all’azienda sanitaria ospedaliero-universitaria di Catanzaro non ci trova indifferenti. Come lametini siamo interessati direttamente alle decisioni sulla sanità dell’area centrale della Calabria e sull’accorpamento tra l’azienda ospedaliera ed il Policlinico universitario Mater Domini, non solo perché riteniamo che l’accorpamento debba coinvolgere con pari dignità anche l’Ospedale di Lamezia, ma anche perché riteniamo che l’ospedale Pugliese-Ciaccio sia una preziosa risorsa per i malati non solo di Catanzaro ma di questa intera area centrale». Con queste parole Nicolino Panedigrano, portavoce del Comitato “Salviamo la Sanità del lametino”, ha commentato le recenti notizie sull’accorpamento delle due strutture ospedaliere di Catanzaro, chiedendo a gran voce che venga riservata maggiore attenzione anche al nosocomio lametino.
«Bisogna fermare – continua Panedigrano – quello che appare un ingiustificato smantellamento di reparti e funzioni che hanno assicurato e continuano ad assicurare risposte sanitarie adeguate e anche eccellenti, perché i tagli di reparti non possono essere decisi con la regola del fifty-fifty quasi si trattasse di un contratto di mezzadria. La riorganizzazione va invece fatta partendo prima di tutto dalla professionalità, dall’attività consolidata e dai risultati ottenuti da ognuno, perché non si tratta di organizzare un parco divertimenti, ma si sta decidendo della possibilità di offrire prestazioni sanitarie migliori e, perciò, si sta decidendo della tutela della salute di noi tutti.
Il commissario Scura abbandoni allora le prove muscolari e si invece confronti con sindaci, amministrazioni comunali e associazioni civiche. Eviti un decisionismo esagitato che, smantellando quel che c’è di buono prima di aver costruito una tangibile alternativa di portata pari o migliore, finirebbe col produrre solo danni».
«Noi siamo pienamente d’accordo – afferma l’avvocato lametino – con il neo Comitato “Salviamo l’ospedale Pugliese” sul fatto che la chiusura di importanti ospedali comporti lo svuotamento dei centri cittadini, faccia venir meno l’indotto commerciale, provochi il depauperamento e la desertificazione dei territori. Per questo gli proponiamo di farci insieme portatori, da Lamezia e da Catanzaro, della richiesta che ogni decisione sulla riorganizzazione delle reti ospedaliere sia preliminarmente supportata dalle valutazioni di valide e super partes commissioni tecnico-scientifiche. E gli proponiamo – sottolinea Panedigrano – anche di chiedere all’unisono che i consigli comunali delle nostre due Città si riuniscano (magari nella sede della Regione, a Germaneto) e promuovano un costruttivo dibattito al fine di ottenere che Scura, succube com’è di una volontà pregiudiziale di assicurare all’ospedale universitario una prevalenza ingiustificata, non imponga più decisioni dall’alto, ma che si adoperi affinché le scelte in questo campo rispondano a criteri oggettivi volti ad assicurare all’intero territorio dell’area centrale della Calabria una equilibrata distribuzione delle risorse e le migliori prestazioni sanitarie possibili».
«Se così non sarà – conclude il portavoce del comitato lametino – mobilitiamoci insieme e facciamo rete con Reggio, Cosenza, Locri, Trebisacce, i comuni montani e le tante altre comunità calabresi, ormai stufe del commissariamento e del modo di operare di questo commissario, per chiedere tutti quanti che Scura sia rimosso e che il commissariamento cessi».