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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Palmi, Papalia lascia la maggioranza La mancata elezione nel Consiglio Metropolitano al centro della sua scelta. Maggioranza centrodestra scricchiola. Sindaco pronto a lasciare

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Segni di scricchiolii nella maggioranza di centrodestra a Palmi. Dopo gli avvenimenti giudiziari, con l’arresto del consigliere di maggioranza Gabriele Parisi, coinvolto nell’operazione della DDA “Alchimia”, qualcosa sta cambiando negli equilibri che fino a questo momento avevano tenuto in piedi la giunta guidata da Giovanni Barone.  Una maggioranza che sta arrivando all’appuntamento del prossimo anno, quelle elezioni comunali che dovrebbero riconfermare la candidatura del sindaco uscente, ma che arriva alla scadenza con l’elettorato palmese lacerata e logorata da tanti avvenimenti, esterni e interni, che la stanno sfilacciando.

Due arresti, le dimissioni da vicesindaco di Mattiani e ora, nell’ultimo consiglio comunale di ieri, è arrivata la dichiarazione del consigliere Antonio Papalia che lascia i banchi della maggioranza per passare all’opposizione, causa la delusione per la mancata  elezione a consigliere metropolitano, e le clamorose affermazioni del sindaco che lasciano presagire a un ripensamento del suo ruolo, con l’idea di mollare la presa. Ieri, in un consiglio pre-ferie agostane, è arrivato anche l’insediamento del nuovo consigliere Fortunato Ferraro che va sostituire Pasquale Frisina prematuramente scomparso nei giorni scorsi.

 

Il documento letto in Consiglio da Papalia

Nel corso della seduta odierna del Consiglio Comunale di Palmi, il Consigliere Antonio Papalia, espressione del Nuovo Centro Destra, è intervenuto in ordine all’esito delle elezioni del Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria.

Papalia ha preliminarmente rivendicato una scelta di “coerenza e correttezza, assunta una volta verificato che nessuno dei Consiglieri di Palmi intendesse candidarsi, evidentemente alla luce di una valutazione che muove dal mio partito di appartenenza, ma che ha finito giocoforza per vedermi unico eleggibile del consesso cittadino”.

“Alcuni di Voi – ha proseguito – mi hanno esternato le loro legittime riflessioni circa l’inopportunità di un eventuale mandato lungo soli otto mesi, attesa l’automatica decadenza nel momento in cui l’eletto non ricopra più la carica di Consigliere Comunale. Francamente non ho mai condiviso questa impostazione, anche perché i primi mesi di attività della neonata Istituzione incideranno sui prossimi 50 anni che questo territorio si appresta a programmare, anche in ragione del primo delicatissimo e fondamentale compito che il Consiglio Metropolitano dovrà affrontare: la redazione dello Statuto”.

Papalia ha poi evidenziato come “conti alla mano, se questo Consiglio avesse scelto di sostenermi nella sua interezza sarei risultato eletto, in quanto la lista Area Socialista e Popolare, avrebbe ottenuto un seggio in più. La Città di Palmi e questo Consiglio, tuttavia, hanno ritenuto di rinunciare ad un Consigliere Metropolitano: incarico, lo ricordo a me stesso, del tutto onorifico e senza alcuna retribuzione”.

Lungo una appassionata disamina, Papalia ha dichiarato di aver “preso atto con una certa consapevolezza del mancato sostegno da parte delle opposizioni, che hanno comunque ritenuto di dare il proprio voto ad un candidato non palmese”, evidenziando tuttavia “una certa fatica nel comprendere il mancato sostegno da parte della coalizione di maggioranza, sempre ammesso che oggi possa ancora parlarsi di maggioranza. Pur ritenendo legittime ed insindacabili le scelte dei Consiglieri, esse non possono rimanere prive di conseguenze politiche”.

Dopo aver ringraziato il Sindaco Giovanni Barone per il sostegno anche elettorale, Papalia ha elencato i risultati raggiunti lungo questi quattro anni insieme all’Assessore Guseppe Saletta: il nuovo Regolamento per l’assegnazione dei Beni Confiscati, la destinazione di 14 beni confiscati su 17, i 120.000 per il Campo Lopresti, i 35.000 Euro per l’ambiente, gli oltre 80.000 Euro investiti su Rovaglioso, la riqualificazione del Belvedere Motta – ora Antonino Scopelliti – gli oltre 120.000 Euro per la Varia (compresi i 47.000 per l’edizione 2016), la riqualificazione di Piazza Martiri d’Ungheria, la riqualificazione del Mausoleo di Cilea e della Scalinata Marino, la visita del Maestro Riccardo Muti allo stesso Mausoleo, le quasi 2.000 presenze lungo le tre edizioni del Festival della Letteratura e del Diritto premiato con la Medaglia presidenziale dal Capo dello Stato Mattarella, i finanziamenti per gli spettacoli estivi, i dieci defibrillatori donati ad Istituzioni ed Associazioni, l’apertura H24 del P.P.I.

L’informatizzazione della Camera Iperbarica, lo Sportello Unico del Turismo ed il lancio del sito palmiturismo.it, l’impegno politico costante e vigile per il Nuovo Ospedale (anche con la presentazione di una mozione da parte dell’On.le Giovanni Arruzzolo in Consiglio Regionale), l’interrogazione parlamentare sollecitata all’On.le Rosanna Scopelliti sugli LSU/LPU di Palmi e calabresi, l’incontro col Sottosegretario alla Giustizia Ferri che ha rafforzato la volontà del Governo di non sopprimere il Tribunale di Palmi, i messaggi positivi pubblicati sulle testate cartacee ed online e contenuti in quasi 600 comunicati stampa.

Papalia, a questo punto, ha evidenziato come “la Città abbia tutti gli strumenti per verificare se ho svolto il mio ruolo con dignità o meno, con impegno o meno, con competenza o meno, proficuamente o meno. Personalmente non ho nulla da rimproverarmi, ma devo a me stesso un atto di dignità politica che muove dalla consapevolezza che questo Consiglio Comunale – e soprattutto questa Maggioranza – non hanno apprezzato l’impegno mio e del Vicesindaco Giuseppe Saletta.

So di godere – ha proseguito – della stima umana e politica di molti e so di godere della vicinanza di tutta la Giunta. Ma la Giunta è espressione di questa maggioranza e gli amici Consiglieri hanno deciso per me quale dovrà essere il rapporto politico tra me e l’Amministrazione.

Se per un verso, dunque, prendo atto che la fiducia politica nel mio operato è venuta meno, per altro verso ho il dovere di esprimere, mio malgrado, la mia incompatibilità politica rispetto alla maggioranza che non mi ha sostenuto e che sostiene questo Sindaco e questa Giunta”.

Infine, dopo aver dichiarato “non sarò io a decidere le sorti dell’amministrazione e qualora il mio voto fosse decisivo per rimanere o andare a casa, il Sindaco avrebbe il mio sostegno aritmetico incondizionato”, ha concluso affermando di non ritenersi più parte della maggioranza, riservandosi di valutare singolarmente atto per atto e delibera per delibera.