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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Palmi, Circolo “Armino” presenta esposto alla Dda Nell'ultimo consiglio comunale, il sindaco Barone aveva lanciato accuse di pressioni di "mafiosi" e "mazzettari" per il Psc

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Le parole del sindaco di Palmi Giovanni Barone contro “anonimi” e “indefiniti” “mazzettari” , “falsari” e mafiosi non sono andati proprio giù agli attivisti dell’associazione  “Circolo Armino” che ha deciso di presentare  un esposto alla procura di Reggio Calabria, indirizzata alla DDA, guidata dal procuratore Federico Cafiero De Raho. Le affermazioni del primo cittadino nell’ultimo consiglio comunale, era il 31 maggio, sono state gravi e pesanti: “Tante volte c’è stato un via vai dell’Amministrazione negli uffici della Regione e della Provincia proprio per stimolare questi Uffici a darci delle risposte – affermava il sindaco in quella circostanza – ma quello che mi sorprende è che nessuno abbia notato un altro via va. Era il via vai degli anonimi, dei mazzettieri, dei falsari, dei mafiosi, dei delinquenti, dei colletti bianchi che andavano negli Uffici della Regione e della Provincia apprestandosi che queste cose non avvenissero”. All’ordine del giorno di quel consiglio c’era l’approvazione del Psc, il piano strutturale comunale, che giungeva in aula dopo due rinvii da parte degli enti sovraordinati.

Per quelle parole il Circolo “Armino” ha presentato un esposto alla Dda di Reggio Calabria, perché “un fatto di gravità assoluta che non può essere sottaciuto – si legge in una nota del Circolo – Tanto più in un contesto già così profondamente segnato da illegalità e da abusi. Il consigliere di minoranza Giuseppe Ranuccio ha chiesto al Sindaco di esporre i fatti di cui è a conoscenza. Lo chiediamo con forza anche noi. I cittadini di Palmi hanno diritto di sapere quali pressioni sono state esercitate e da chi sono state portate avanti”.  “Durante la seduta nessun consigliere o assessore – si legge – è intervenuto né per chiedere al primo cittadino di specificare meglio le circostanze indicate, né per invitarlo a riferire sul caso alle autorità di controllo preposte alle indagini”. L’esposto è rivolto, oltre che alla Dda reggina, anche all’Onorevole Rosy Bindi quale presidente della commissione parlamentare antimafia.