Industriali e parti sociali si incontreranno il prossimo 29 aprile per affrontare il delicato tema da cui può dipendere la ripresa del tessuto produttivo della nostra provincia. Censiti lavori fermi per centinaia di milioni di euro
Opere pubbliche, un blocco che paralizza l’economia reggina
Industriali e parti sociali si incontreranno il prossimo 29 aprile per affrontare il delicato tema da cui può dipendere la ripresa del tessuto produttivo della nostra provincia. Censiti lavori fermi per centinaia di milioni di euro
Dal centro integrato di Mortara alla diga sul Menta. Dalla sanità all’edilizia scolastica. Dall’emergenza ambientale all’aeroporto dello Stretto. Gli appalti pubblici, banditi da qualsiasi committente, nella provincia di Reggio Calabria sono avvolti in una nebulosa. Opere per centinaia di milioni di euro, a causa dei motivi più disparati, sono oggi completamente bloccate.
Il valore complessivo di questi lavori sarebbe sufficiente per rilanciare in maniera decisiva l’economia reggina. La riattivazione delle opere pubbliche spingerebbe Reggio e la sua provincia fuori dalla crisi, facendo ripartire l’edilizia, che resta il motore dell’industria di questo territorio, e immettendo in circolazione una grande quantità di denaro che aiuterebbe tutti i comparti produttivi. Ma fino a quando gli appalti resteranno bloccati, la crisi economico-sociale di Reggio Calabria sarà destinata ad aggravarsi.
È di questo tema che imprenditori, rappresentanti delle parti sociali ed espressioni della classe dirigente della nostra provincia discuteranno martedì 29 aprile 2014, alle ore 11, nella sede di Confindustria Reggio Calabria, nel corso di un evento organizzato dalla stessa Associazione degli industriali, dall’ANCE e dalle organizzazioni sindacali.
Nel corso dell’incontro, aperto agli operatori dell’informazione, sarà reso pubblico uno studio molto approfondito sulle opere ferme, sul loro effettivo valore e sui motivi del blocco, ma sarà anche presentata una proposta condivisa da tutti i partecipanti al tavolo: una possibile soluzione a quello che viene considerato uno dei problemi più gravi dell’economia locale e che non potrà essere risolto senza un impegno serio di politica e burocrazia.
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