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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Operazione “White Collar”, sedici arresti per turbativa d’asta e corruzione in Calabria. I NOMI La Guardia di Finanza alle prime luci dell'alba ha dato esecuzione ai provvedimenti cautelari

Operazione “White Collar”, sedici arresti per turbativa d’asta e corruzione in Calabria. I NOMI La Guardia di Finanza alle prime luci dell'alba ha dato esecuzione ai provvedimenti cautelari

Nove persone in carcere e sette assegnate ai domiciliari. E’ il bilancio di un’operazione della Guardia di finanza di Cosenza, ribattezzata “White Collar”, scattata questa mattina per l’esecuzione di 16 misure cautelari. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle “turbative d’asta”, corruzione nelle vendite giudiziarie, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Tra i sedici arrestati, nove sono finiti in carcere e sette sono ai domiciliari.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Castrovillari, Carmen Maria Raffaella Ciarcia, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Luca Primicerio, sotto il coordinamento del Procuratore facente funzioni, Simona Manera.

I nomi degli arrestati

Giuseppe Andrea Zangaro
Giorgio Alfonso Le Pera
Carmine Placonà
Alfonso Cesare Petrone
Luisa Faillace
Giovanni Romano
Carlo Cardile
Carlo Plastina
Antonio Guarino
Francesca De Simone
Antonio Aspirante
Vincenzo Anania
Patrizia Stella
Alfredo Romanello
Luigia Maria Caruso
Rocco Guarino

Le persone indagate complessivamente sono 48. A capo dell’organizzazione vi era un dipendente del Comune di Corigliano-Rossano distaccato al locale ufficio del Giudice di pace. Era composta anche da professionisti i quali, mediante accordi collusivi con i delegati alla gestione di aste pubbliche fallimentari, venivano in possesso di informazioni tali da distorcere le vendite all’incanto, favorendo compravendite agevolate. L’organizzazione acquisiva informazioni riservate sulle procedure e sui possibili partecipanti oltre che per “accomodare” l’esito delle aste, anche attraverso forme di dissuasioni verso altri potenziali concorrenti. Così il sodalizio criminale era divenuto centro di raccolta delle informazioni sui soggetti interessati all’acquisto di beni mobili ed immobili messi all’asta anche sotto la forma di “cartello collusivo aperto” come dichiarano gli inquirenti gestendo tali informazioni al fine di condizionare la partecipazione alle aste.
Tra gli arrestati anche un componente della cosca Forastefano già coinvolto nell’operazione omnia che avrebbe indotto con minacce la partecipazione alle aste di soggetti esterni all’organizzazione ora smantellata.