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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Denunciati a San Giorgio 4 bracconieri. Esibivano loro trofei su Facebook Operazione antibracconaggio nel Parco nazionale d’Aspromonte. Gli uomini della Guardia Forestale di Oppido Mamertina sono partiti da alcuni scatti postati sul social network

Denunciati a San Giorgio 4 bracconieri. Esibivano loro trofei su Facebook Operazione antibracconaggio nel Parco nazionale d’Aspromonte. Gli uomini della Guardia Forestale di Oppido Mamertina sono partiti da alcuni scatti postati sul social network
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Un’operazione Antibracconaggio durata diversi giorni è stata conclusa positivamente dagli Uomini del Corpo Forestale dello Stato di Oppido Mamertina all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte.
L’operazione denominata “Safari” disposta dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Reggio Calabria, nella località Barca di San Giorgio Morgeto, ha portato al deferimento all’autorità Giudiziaria di Palmi di quattro presunti bracconieri .

L’operazione ha preso avvio appurando che su un social network venivano postate delle foto nelle quali i presunti bracconieri si facevano fotografare con i loro” trofei”, ovvero le beccacce abbattute e con i fucili in mano; dalla fisionomia dei luoghi e dei volti ritratti, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato sono risaliti ad un basista di San Giorgio Morgeto,S.L. di 39 anni, già noto alle forze dell’ordine e, sulle tracce di questo, dopo vari appostamenti agli altri soggetti fermati, B.S. di 54 anni della provincia di Latina, S.D. di 41 anni della provincia di Roma e B.D. di anni 45 originario di Polistena che sono stati denunciati per caccia abusiva all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte.
Agli stessi sono stati sequestrati i fucili da caccia e la selvaggina abbattuta. In definitiva l’organizzazione dei bracconieri era simile a quella adottata per i safari africani.

Inoltre, nel corso dell’operazione, è stata fermata un’auto con due individui a bordo, residenti a Polistena ai quali è stato contestato il reato di introduzione di armi comuni da sparo all’interno di un’area protetta. Resta ancora da accertare, verificando gli spostamenti dell’autovettura e dei segnali telefonici, se gli stessi facessero o meno parte della stessa comitiva dei tre presunti bracconieri e del basista.