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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Operazione “Redemptio” in Calabria, eseguite quattro ordinanze cautelari Tra le accuse, furti aggravati di autovetture, furgoni e scooter, ricettazione ed estorsioni con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno”

Operazione “Redemptio” in Calabria, eseguite quattro ordinanze cautelari Tra le accuse, furti aggravati di autovetture, furgoni e scooter, ricettazione ed estorsioni con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno”

| Il 22, Ago 2024

Il 22 agosto 2024, in Lamezia Terme, il Nucleo Operativo e Radiomobile – Sezione Operativa –
della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, con il supporto di militari delle Stazioni
dipendenti, di personale della Compagnia Intervento Operativo del 14° Btg “Calabria” e di unità del
Nucleo Carabinieri Cinofili di Vibo Valentia, ha eseguito quattro ordinanze cautelari –emesse dal
GIP del Tribunale di Lamezia Terme e dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su
richiesta della Procura della Repubblica lametina e della Procura per i Minorenni catanzarese – nei
confronti di altrettanti indagati (2 in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed un minore collocato in
comunità ministeriale), ritenuti responsabili a vario titolo di numerosi eventi delittuosi relativi a furti
aggravati di veicoli, estorsioni con la tecnica del c.d. “cavallo di ritorno” e ricettazione.
L’indagine, denominata “REDEMPTIO” (lat. “riscatto”), sviluppata dalla Sezione Operativa del
N.O.R. della Compagnia di Lamezia Terme e coordinata dalla Procura della Repubblica lametina e
dalla Procura per i Minorenni catanzarese, ha consentito di:
− documentare la reiterata commissione da parte di alcuni soggetti appartenenti alla comunità ROM,
di furti aggravati di autovetture, furgoni e scooter, ricettazione ed estorsioni con la tecnica del c.d.
“cavallo di ritorno”;
− ricostruire la commissione dei numerosi autonomi eventi delittuosi, cristallizzando e
documentando i fatti reato oggetto di imputazione a carico degli indagati attraverso indagini
tecniche e “tradizionali”, tra cui pedinamenti informatici, analisi di traffico telefonico e dati,
nonché servizi di osservazione e controllo;
− accertare il modus operandi con cui gli indagati concorsualmente operavano;
− procedere, nel corso delle investigazioni, all’arresto in flagranza di reato di due degli odierni
indagati ed al deferimento in s.l. di un complice minorenne;
L’indagine è scaturita a seguito di attività di analisi condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme, sviluppata anche incrociando elementi frutto
dell’osmosi info-operativa incentivata dal Comando Provinciale Carabinieri di Catanzaro, dalla quale
emergeva una recrudescenza di furti di veicoli, puntualmente rinvenuti poche ore dopo in circostanze
“anomale”, tanto da indurre gli inquirenti ad approfondire il fenomeno.
Le attività investigative, in particolar modo, sono state avviate a seguito del furto di un’autovettura
avvenuto il 20 aprile 2024 in Lamezia Terme, nelle adiacenze del Palazzo di Giustizia. Alcune ore dopo l’evento, la vittima riceveva sul proprio cellulare una telefonata nella quale veniva avanzata una
richiesta estorsiva a fronte della restituzione del proprio veicolo. In questo caso l’immediata denuncia
formalizzata ai Carabinieri ha consentito l’avvio di un’articolata attività investigativa grazie alla
quale, non solo sono stati identificati in breve tempo gli autori del furto e dell’estorsione con il
conseguente recupero dell’autovettura, ma che ha consentito di portare alla luce svariati episodi
predatori, perpetrati con lo stesso modus operandi – in tutto il territorio lametino – dai medesimi
indagati appartenenti alla comunità ROM ed operanti secondo uno schema ben predefinito. Dopo la
sottrazione del veicolo, dalla consultazione dei documenti di circolazione, i malviventi risalivano al
numero telefonico dell’intestatario che veniva contattato ed al quale veniva richiesto denaro tra i 500
ed i 1.000 euro in contanti a fronte della restituzione del mezzo che altrimenti sarebbe stato incendiato
o “cannibalizzato” per il recupero di componenti destinati al “mercato nero” dei ricambi. Le indagini,
svolte tra aprile e luglio 2024, hanno documentato numerosi furti di veicoli con conseguente richiesta
estorsiva e, nella maggior parte dei casi, anche grazie alle denunce sporte immediatamente dalle
vittime, è stato possibile recuperare i veicoli senza che si concludesse l’estorsione con la consegna
del denaro; inoltre sono stati ricostruiti altri numerosi eventi per i quali le vittime avevano accettato
di pagare il prezzo del riscatto senza formalizzare alcuna denuncia per paura di ritorsioni. Nel corso
delle indagini, poi, due degli indagati attinti da provvedimento cautelare, sono stati arrestati in
flagranza di reato la notte del 5 agosto 2024 (in collaborazione con personale del locale
Commissariato di P.S.), per il furto di un’utilitaria e 6 furti aggravati su veicoli in sosta (1 consumato
e 5 tentati), in prossimità dello scalo ferroviario centrale di Lamezia Terme. Per i medesimi fatti lo
stesso indagato minorenne è stato denunciato a piede libero.
A destare particolare preoccupazione è il coinvolgimento di un minorenne alle attività criminali, con
ruoli concorsuali che depongono per una sua precoce adultizzazione e dimostrano la necessità di
interventi il più possibile tempestivi in contesti di particolare marginalità sociale e povertà educativa
per promuovere forme di prevenzione e reinserimento sociale che vogliano essere effettivamente
efficaci, con impegno sistematico e coordinato di tutte le istituzioni in relazione agli specifici profili
di competenza.
La pronta manovra investigativa dell’Arma dei Carabinieri lametina, ancora una volta, dimostra
l’importanza di denunciare questo tipo di eventi e l’attenzione riposta nel monitorare e reprimere
fenomeni prevaricatori e di rilevato allarme sociale.
I relativi procedimenti penali pendono nella fase delle indagini preliminari.