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Operazione “Sipario”, scacco alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo. 12 arresti

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L‘accusa è di associazione mafiosa e vari altri reati connessi allo svolgimento degli appalti pubblici. In manette anche l’ex sindaco di Melito. Sequestrate aziende per 20 mln – I NOMI DEGLI ARRESTATI

Operazione “Sipario”, scacco alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo. 12 arresti

Dodici persone sono state arrestate a Melito Porto Salvo con l’accusa di associazione mafiosa e vari altri reati connessi allo svolgimento degli appalti pubblici. Tra gli arrestati anche l’ex sindaco di Melito, Giuseppe Iaria. Sequestrate aziende per 20 mln

 

 

REGGIO CALABRIA – Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 soggetti, appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “IAMONTE”, operante a Melito di Porto Salvo (RC) e territori limitrofi, responsabili a vario titolo di:
– associazione di tipo mafioso (art. 416 bis commi l, 2, 3, 4, 5 e 6 c.p.);
– concorso in illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 81 cpv., 110 e 513 bis co. I e II c.p. e art. 7 l. n. 203/91);
– concorso in turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e falsità materiale commessa dal P.U. in atti pubblici, aggravati dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso (artt. 110, 81 cpv., 353 co. 2, 323 e 476 c.p. e art. 7 l. n. 203/91).

Coinvolto ex sindaco Melito Porto Salvo
C’è anche l’ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, di 67 anni, tra le 12 persone arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Sipario”. L’operazione odierna fa seguito a quella effettuata nel febbraio scorso che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’allora sindaco in carica di Melito Porto Salvo, Gesualdo Costantino. Arresto che ha determinato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune, che è tuttora commissariato. Giuseppe Iaria è stato tre volte sindaco di Melito Porto Salvo ed è rimasto in carica fino al 2012, quando gli successe Gesualdo Costantino. Dalle indagini dei carabinieri ha trovato conferma quanto già era emerso dalle operazioni dei carabinieri contro la cosca Iamonte, e cioè il totale controllo da parte del gruppo criminale di tutti i settori di attività del Comune di Melito Porto Salvo, con particolare riferimento agli appalti per tutti i lavori che doveva realizzare l’ente. All’ex sindaco Iaria, in particolare, viene contestato un episodio di concussione in relazione all’appalto per la manutenzione degli spazi di verde pubblico nel territorio comunale. Le 12 persone arrestate dai carabinieri nell’operazione “Sipario” erano tutte in stato di libertà.

Sequestrate aziende, valgono 20 mln euro
È stato eseguito anche un sequestro preventivo di beni per un valore di venti milioni di euro nell’ambito dell’operazione “Sipario” condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che ha portato all’arresto di 12 persone appartenenti e contigue alla cosca Iamonte della ‘ndrangheta, tra le quali l’ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria. I beni sequestrati consistono in alcune aziende del settore dell’edilizia e della fornitura di materiali riconducibili alla stessa cosca Iamonte.

Cafiero: “A Melito sovvertita democrazia”
“Se un comune subisce in pochi anni tre scioglimenti per infiltrazioni mafiose, vuol dire che si trova dinanzi ad un sovvertimento della democrazia”. Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, incontrando i giornalisti per illustrare i particolari dell’operazione ‘Sipario’ che ha portato all’arresto di 12 persone vicine alla cosca Iamonte, tra le quali l’ex sindaco Giuseppe Iaria. ”Probabilmente – ha aggiunto – bisognerà controllare le attività amministrative che saranno svolte da chi sarà eletto anche dopo l’ultimo scioglimento del Comune, altrimenti c’è il rischio che simili situazioni si ripetano. Credo che gli atti amministrativi dovranno essere vigilati, quanto meno sotto il profilo di legittimità. Dalle indagini è emerso un quadro indiziario allarmante, avvalorato anche dalla decisione di collaborare con la giustizia di uno degli arrestati, Giuseppe Ambrogio, affiliato per sua stessa ammissione dai maggiorenti della cosca, articolata anche a Desio, in Lombardia”. I carabinieri, diretti dal comandante provinciale di Reggio Calabria, col. Lorenzo Falferi, hanno sequestrato una “copiosa documentazione e valutato gli atti amministrativi del comune dal 1991 in avanti”. “Le indagini – ha detto Falferi – hanno evidenziato l’attivismo della cosca Iamonte nel sostegno elettorale all’ex sindaco Giuseppe Iaria”. La Dda, contestualmente all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, ha anche notificato a 113 indagati due inchieste sulla cosca Iamonte ed ai condizionamenti delle attività del Comune di Melito Porto Salvo, l’avviso di conclusione delle indagini.

Le persone finite in manette
Sono state portate in carcere 11 delle 12 persone arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione ”Sipario” contro la cosca Iamonte. L’unico al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari è l’ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, di 67 anni. Gli altri arrestati, tutti portati in carcere, sono Giuseppe Romeo Iaria, di 33 anni, omonimo dell’ex sindaco; Antonio D’Andrea (28); Pietro Flachi (57); Vincenzo Malaspina (57); Angelo Minniti (38); Domenico Salvatore Sergi (31); Pietro Verduci (34), due omonimi, Giovanni Tripodi, di 31 e 34 anni, e Demetrio e Francesco Tripodi, di 32 e 36 anni.

Rosanna Scopelliti: “Parole Cafiero bomba morale”
“La prima reazione istintiva, quando si apprende di un’operazione così formidabile e brillante come quella messa a segno dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata dal Procuratore Cafiero De Raho, e dai carabinieri del Comando provinciale reggino di cui è responsabile il col. Falferi, è quella di grande soddisfazione e sollievo, visto il durissimo colpo inflitto ad una tra le più pericolose cosche della ‘ndrangheta reggina, quella degli Iamonte di Melito Porto Salvo”. Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata del Nuovo Centrodestra, Rosanna Scopelliti, componente della Commissione Antimafia. ”Ma alla soddisfazione legittima dei calabresi onesti, con il sincero plauso alla DDA ed ai carabinieri – aggiunge – subentra immediatamente una grandissima amarezza appena si apprendono i particolari di questa operazione, nella quale tra i 12 arrestati è agghiacciante vedere il nome di Giuseppe Iaria, già tre volte, fino al 2012, sindaco di Melito di Porto Salvo, esponente di primissimo piano del centrosinistra locale, che quindi si aggiunge a quello dell’ultimo sindaco di Melito, Gesualdo Costantino, arrestato lo scorso febbraio, anch’egli esponente di prima fila del Pd melitese e reggino, già vice presidente anche dell’Amministrazione provinciale di centrosinistra di Reggio Calabria, presieduta da Giuseppe Morabito. E’ inquietante, infatti, apprendere dalle parole del Procuratore Federico Cafiero De Raho che a Melito Porto Salvo non c’era solo qualche politico contiguo alla mafia, o succube ai suoi ricatti, ma che c’erano rapporti ‘quotidiani’ tra la cosca ed i politici comunali, come confermato dal collaboratore di giustizia Giuseppe Ambrogio. Ma l’aspetto più importante, a mio avviso, di questa notizia sono le dure ma sacrosante parole del Procuratore quando afferma che dopo il terzo scioglimento del Comune per mafia, dobbiamo ammettere che il grado di commistione esistente tra la criminalità organizzata e le istituzioni di Melito Porto Salvo era talmente elevato da porre in essere un sovvertimento della democrazia. Parole dure come pietre che devono esplodere come il boato di una bomba morale per tutta la classe politica calabrese, specialmente quella politicamente più vicina agli arrestati, senza imbarazzati ed imbarazzanti silenzi, perchè quando un Procuratore Antimafia parla di sovvertimento della democrazia è in gioco non solo l’agibilità di quella parte politica, ma la credibilità e l’onore di tutti i livelli politico-istituzionali di una provincia e di una regione”. ”Per questo io, come mio costume – conclude Rosanna Scopelliti – non mi presterò al solito gioco al massacro della macchina del fango che già è partita contro politici nazionali e locali presunti ‘fiancheggiatori eccellenti’ degli arrestati, ma aspetto l’apertura di un dibattito pubblico coraggioso e trasparente da parte dei colleghi del centrosinistra calabrese. Ne va dell’onore dell’intera classe politica e della dignità di un popolo. E questo nessuno di noi lo potrebbe permettere impunemente”.

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