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TAURIANOVA (RC), SABATO 20 APRILE 2024

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Operazione Epifania: dall’omicidio Favasulli la rapertura della “faida di San Luca”

Ecco la cronistoria che scaturì la riapertura della guerra di ‘Ndrangheta denominata “faida di San Luca”

Operazione Epifania: dall’omicidio Favasulli la rapertura della “faida di San Luca”

Ecco la cronistroria che scaturì la riapertura della guerra di ‘Ndrangheta denominata “faida di San Luca”

 

Operazione Epifania

Il 06.01.2005, in Contrada Palazzi del Comune di Casignana (RC), veniva rinvenuto il cadavere di FAVASULI Salvatore[1], attinto da diversi colpi di arma da fuoco, a circa 50 metri di distanza dalla  sua autovettura ancora accesa.

Da una prima ricostruzione del fatto, s’ipotizzò che l’omicidio del giovane africese fosse maturato nell’ambiente del traffico di sostanze stupefacenti cui il soggetto era dedito.

Le prime risultanze investigative, soprattutto, in relazione ai legami esistenti tra la vittima e i primi soggetti attenzionati, hanno evidenziato che il movente dell’omicidio potesse essere altresì costituito dalla chiara ed inequivocabile “vendetta” che GIORGI Domenico cl. ’82[2], avrebbe posto in essere per punire l’ucciso per la relazione sentimentale che intratteneva con la di lui fidanzata (oggi moglie) GIORGI Iolanda[3] cl.87.

Tale tesi è stata poi ulteriormente avvalorata dalla “vendetta”, consumata in data 31.10.2005, con l’omicidio di GIORGI Antonio cl.84[4], fratello di Domenico cl.82, commesso ad opera dei familiari del FAVASULI[5], attualmente già destinatari di pesanti condanne passate in giudicato (Op. Bellezza dell’aliquota Operativa della compagnia di Bianco eseguita nel febbraio del 2007).

A seguito della condanna in primo grado degli esecutori dell’omicidio di Giorgi Antonio, nell’autunno del 2008 i carabinieri avviavano una nuova attività d’indagine volta a chiarire eventuali responsabilità del fratello dell’ucciso, destinatario dell’agguato del 31 ottobre 2005, Giorgi Domenico.

 

Dall’analisi dei tabulati e le conversazioni telefoniche poste in essere all’epoca dell’omicidio, comparate con le dichiarazioni verbalizzate dalla persone interrogate, nella quasi totalità omertose e false tese  a costituire un alibi ai soggetti, si accertava:

–       che i frequenti contatti tra il Favasuli e la moglie di Giorgi Domenico lasciavano intendere una relazione amorosa tra i due;

–       che il Favasuli si era recato sul luogo del delitto poiché invitato da un amico, frequentatore anche del Giorgi Domenico, il cui telefono, all’epoca del fatto, agganciava proprio la cella di telefonia del luogo dell’omicidio.

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Varacalli Rocco, riscontrate dai carabinieri,  corroboravano l’ipotesi accusatoria: Varacalli dichirava di aver sentito da Gioffrè Giuseppe di San Luca (ucciso in Bovalino nel dicembre 2009) che il Favasuli Salvatore era stato ucciso dal fratello maggiore di Giorgi Antonio.

Le investigazioni, inizialmente, sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, hanno evidenziato un contesto familiare di matrice ndranghetistica nel quale vivono gli indagati, senza però definire il movente ‘ndranchetistico in senso stretto. In considerazione del movente passionale ipotizzato per l’omicidio all’origine dei fatti commesso il 06.01.2005, nel 2009 veniva rimessa alla competenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, che emette l’attuale ordinanza.

L’ omicidio Favasuli risulta di fondamentale importanza nel contesto della faida di San Luca, in quanto Favasuli Salvatore, parente della moglie di Francesco Pelle cl. 77 inteso il Pakistano, costituisce di fatto la miccia che riaccende, dopo anni di silenzio, la cruenta lotta tra le consorterie dei Pelle-Vottari appunto e gli Strangio-Jancu, nella quale il primo a cadere in risposta sarà proprio Giorgi Antonio il 31 ottobre 2005, fratello dell’odierno arrestando e cugino di primo grado degli Strangio (cugino di Strangio Maria), al quale seguirà poi il tentato omicidio del predetto Pelle Francesco la notte  del 31 luglio del 2006, seguito dalla cosiddetta “strage di Natale il 25” dicembre dello stesso anno.

In particolare:

–         06.01.2005 omicidio Favasuli Salvatore cl. 84,di Africo.

–         31.10.2005, omicidio Giorgi Antonio cl. 84, di San Luca, cosche Giorgi Boviciani- Strangio Jancu

–         31.07.2006, tentato omicidio Francesco Pelle cl. 77, il Pakistano, la cui moglie è imparentata con il Favasuli, il quale rimena paralizzato a seguito dell’attentato.

–         25 dicembre 2006, strage di Natale in San Luca in cui muore Maria Strangio, cugina di Giorgi Antonio e Giorgi Domenico (figli di Strangio Caterina)

 

In nottata i carabinieri del comando Provinciale di Reggio Calabria e quelli di Torino hanno arrestato a Rivalta (TO):

–         Giorgi domenico, nato a locri (rc) il 16 marzo 1982, residente  a bovalino, pregiudicato ritenuto affiliato alle famiglie dei giorgi alias “boviciani” e degli strangio alias “jancu” operanti nel territorio di san luca (rc).

 



[1] FAVASULI Salvatore, nato a Siderno (RC) in data 16.01.1984, già residente in Africo Nuovo (RC), in Via G. di Vittorio nr. 3, all’epoca indagato per stupefacenti.

[2] GIORGI Domenico, di Sebastiano e di STRANGIO Caterina, nato a Locri (RC) il 16.03.1982, residente a Bovalino (RC), in C.da Lacchi nr.8, pregiudicato per traffico di stupefacenti, inserito nelle famiglie dei Giorgi alias “boviciani”, cugino materno degli Strangio alias “Jancu”, la cui sorella Teresa è coniugata con Cordì Cesare cl. 78, figlio del “ragioniere” Cordì, indiscusso capo della cosca omonima.

[3] GIORGI  Jolanda, nata a Locri (RC) in data 29.01.1987, residente a Bovalino (RC), in C.da Lacchi nr.8, moglie di Domenico e amante della vittima, è legata da vincoli di parentela con la famiglia Cordì di Locri, in quanto il padre della ragazza, Giorgi Cesare cl. ‘51, è  fratello di Giorgi Jole, consorte del più noto Cordì Antonio, alias “u ragionieri”, capo indiscusso dell’omonima cosca, deceduto nel 2007;

[4] GIORGI Antonio, nato a Locri (RC) il 13.11.1984, ucciso dai familiari del Favasuli al n.1 in un agguato a colpi d’arma da fuoco ad Africo il 31.10.2005, già residente a Bovalino in contrada Lacchi nr. 8, fratello del predetto al n.2