Omicidio studentessa di Messina, ergastolo per il fidanzato calabrese Accolta la richiesta del Pm. La ragazza era una promettente laureanda in medicina, ma il sogno le fu spezzato dalla mano assassina dell'uomo che amava
Ergastolo per il calabrese Antonio De Pace, l’infermiere accusato di aver ucciso la fidanzata Lorena Quaranta a soli 27 anni. La giovane era una studentessa di medicina ed è stata uccisa in una villetta di Furci Siculo, in provincia di Messina, il 31 marzo 2020.
La sentenza è arrivata al termine di una lunga camera di consiglio presso la Corte d’Assise di Messina, accolte le richieste del Pm Roberto Conte.
Per il giovane era stata anche disposta una perizia psichiatrica ed ha concluso per la capacità del giovane di poter stare in giudizio. Ed è proprio su questo che la difesa si era battuta nel corso di un’udienza.
La povera Lorena uccisa probabilmente al culmine di una lite, all’interno della villetta dove i due fidanzati convivevano, i giudici hanno escluso la premeditazione.
Lorena Quaranta era una promettente studentessa universitaria, frequentava l’ultimo anno della facoltà di Medicina, e presto si sarebbe laureata, ma chi diceva di amarla l’ha uccisa. Storie che si presentano nella quotidianità come un macigno contro le donne, ammazzate da chi dovrebbe proteggerle (sic!).
Il destino di Lorena in quell’anno della sua morte combacia con il periodo in cui si doveva laureare, era una promettente studentessa di medicina, ma ad ottobre l’Università la proclama ugualmente dottoressa, dopo la sua morte, con la votazione di 110 e Lode.
Inoltre il Tribunale di Messina ha disposto il pagamento in loro favore di una provvisionale immediatamente esecutiva di circa 200 mila euro.
(GiLar)