Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Omicidio Ierinò, quattro arresti nel catanzarese

Omicidio Ierinò, quattro arresti nel catanzarese

Operazione dei carabinieri contro i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Cosimo Ierinò, ucciso a Badolato il 12 agosto 2008 a causa di dissidi nell’ambito delle cosche locali 

Omicidio Ierinò, quattro arresti nel catanzarese

Operazione dei carabinieri contro i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio di Cosimo Ierinò, ucciso a Badolato il 12 agosto 2008 a causa di dissidi nell’ambito delle cosche locali



SOVERATO (CATANZARO) – Un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Soverato è in corso per l’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di presunti componenti e reggenti di cosche della ‘ndragheta operanti nei comuni del basso Ionio catanzarese. Tra loro, per l’accusa, vi sono anche mandanti ed esecutori dell’omicidio di Cosimo Ierinò, ucciso a Badolato il 12 agosto 2008 a causa di dissidi nell’ambito delle cosche locali.

Gli arrestati sono Cosimo Spatari 52 anni, Cosimo Giuseppe Leuzzi 59, Andrea Sotira 35 e Vincenzo Gallace 66. Tutti già detenuti per altra causa.

Ierinò, operaio di 39 anni, originario di Stignano lavorava come autista di una ruspa al porto di Badolato “Bocche di Gallipari” ed è stato ucciso con otto colpi di fucile caricato a pallettoni. Aveva appena terminato il suo lavoro ed era salito da poco sull’auto di proprietà della moglie, Monica Gallelli, una Polo Wolksvagen per rientrare a casa. In quel momento qualcuno si sarebbe affiancato all’auto ed avrebbe sparato. A quel punto l’uomo in preda al panico avrebbe tentato prima di ingranare la retromarcia e poi di scendere dall’auto per sfuggire al suo destino. Ma i killer lo avrebbero raggiunto e freddato. 

Residente a Badolato Marina da un anno, Ierinò fino al 2004 aveva lavorato come autista per la ditta di Cosimo Luzzi, considerato vicino al clan Metastasio, a Stignano, solo da dieci giorni era alle dipendenze della ditta Ranieri che ha avuto in gestione il porto dalla società Salteg. Al momento dell’agguato i familiari dei Ranieri si trovavano al porto e che, spaventati dagli spari esplosi, si siano rifugiati negli uffici avvertendo la Compagnia dei carabinieri di Soverato al comando del capitano Giorgio Broccone e il tenente Giancarlo Russo.

Straziante la scena dell’arrivo della moglie di Ierinò, Monica, in stato avanzato di gravidanza, che ha scorto il cadavere del marito da lontano intuendo l’avvenuta tragedia. La donna è stata colta da malore e trasportata in ospedale. Cosimo Ierinò aveva già un altro figlio. Il suocero della vittima è stato ucciso in un agguato 20 anni fa, nel centro abitato di Badolato da due killer in motocicletta, mentre rientrava nel carcere.