Omicidio Fortugno, in appello chiesta la conferma dell’ergastolo per Alessandro Marcianò
Giu 20, 2013 - redazione
Il processo era stato rinviato dalla Cassazione alla Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria relativamente alla sola posizione di Alessandro Marcianò perchè la motivazione della prima sentenza di secondo grado era “lacunosa”. Definitive, invece, le condanne all’ergastolo per il figlio Giuseppe Marcianò, Salvatore Ritorto e Domenico Audino
Omicidio Fortugno, in appello chiesta la conferma dell’ergastolo per Alessandro Marcianò
Il processo era stato rinviato dalla Cassazione alla Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria relativamente alla sola posizione di Alessandro Marcianò perchè la motivazione della prima sentenza di secondo grado era “lacunosa”. Definitive, invece, le condanne all’ergastolo per il figlio Giuseppe Marcianò, Salvatore Ritorto e Domenico Audino
REGGIO CALABRIA – Il procuratore generale di Reggio Calabria Fulvio Rizzo ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per Alessandro Marcianò come mandante dell’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Franco Fortugno, avvenuto il 16 ottobre 2005 a Locri al seggio delle primarie del centrosinistra. Il processo era stato rinviato dalla Cassazione alla Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria relativamente alla sola posizione di Alessandro Marcianò perchè la motivazione della prima sentenza di secondo grado era “lacunosa”.
E’ definitiva, invece, la condanna all’ergastolo nei confronti del figlio Giuseppe Marcianò, ritenuto sia mandante che esecutore materiale, Salvatore Ritorto, ritenuto esecutore materiale, Domenico Audino per l’appoggio logistico. Secondo il pg Rizzo bisogna valutare i contatti telefonici intercorsi tra Ritorto e l’imputato nella fase preparatoria del delitto in cui si svolgevano appostamenti per studiare i movimenti della vittima. Nelle conversazioni, inoltre, venivano adottate cautele per timore di essere intercettati, rinviando gli argomenti della discussione a incontri successivi.