Taurianova, Omicidio Agostino Ascone. Slitta al 7 maggio la sentenza per gli amanti e il complice dell’efferato delitto. Il corpo non è stato ancora ritrovato Il pubblico ministero nella scorsa udienza aveva chiesto l'ergastolo per Salvatore Figliuzzi e Ilaria Sturiale, mentre 22 anni di carcere per il presunto complice Giuseppe Trapasso
Di GiLar
Udienza stamani sul terribile fatto quando nel dicembre del 2021 spariva un lavoratore onesto della frazione Amato di Taurianova. Una brutta storia quella di Agostino Ascone, ucciso e senza mai aver trovato il corpo, un vero caso di “lupara bianca” come di solito accade nei veri e propri fatti di ‘ndrangheta.
Lo avevamo scritto due anni fa, così come avevano descritto le indagini dei carabinieri che quello del povero Agostino fu un vero e proprio tranello mortale. Studiato a tavolino, dalla finta di un guasto alla macchina per adescare un onesto lavoratore e ucciderlo e appunto, come le peggiori modalità mafiose.
Oggi nell’udienza nel processo di primo grado che si sta svolgendo presso il Tribunale di Palmi è stata data la parola ai difensori degli imputati che ricordiamo sono Salvatore Antonio Figliuzzi 51 anni), il pm Salvatore Rossello, nella scorsa udienza, aveva chiesto l’ergastolo (con tre anni di isolamento), così come l’ergastolo anche per l’amante (moglie di Agostino Ascone), Ilaria Sturiale (31 anni). Mentre per il presunto complice, Giuseppe Trapasso (31 anni), invece la richiesta è stata di 22 anni di carcere.
Il processo nasce da un’inchiesta che quattro mesi dopo il delitto ha portato all’arresto della moglie della vittima, dell’amante di lei e del presunto complice dei due amanti.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri coordinati dal Procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, Ilaria Sturiale moglie di Agostino Ascone aveva una relazione con Antonio Figliuzzi, pregiudicato in quanto già condannato per reati mafiosi e ritenuto affiliato alla potente cosca dei Bellocco di Rosarno. Il Figliuzzi era il marito della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, morta nel 2011 dopo aver ingerito dell’acido ed è rimasto poi vittima di un tranello mortale.
La sentenza molto probabilmente sarà pronunciata il prossimo 7 maggio, nell’udienza in cui dovrebbero esserci anche le repliche ai difensori degli imputati.