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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Oggi pomeriggio a Sitizano i funerali del Cav. Rocco Foti La comunità si stringe intorno ai familiari del noto imprenditore, già sindaco di Cosoleto

Oggi pomeriggio a Sitizano i funerali del Cav. Rocco Foti La comunità si stringe intorno ai familiari del noto imprenditore, già sindaco di Cosoleto
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Oggi pomeriggio, mercoledi 11 dicembre, alle ore 15, nella chiesa Santa Domenica di Sitizano di Cosoleto (Rc) si terranno i funerali del Cav. Rocco Foti, uomo laborioso, zelante e pieno di amore per la sua famiglia, coerente con i valori umani e cristiani. Imprenditore, già sindaco di Cosoleto.

Riceviamo e pubblichiamo un suo ricordo.

Accarezzando foto dai contorni già sbiaditi, sfioro il ricordo di chi ha vissuto tempi così diversi da quelli odierni, in cui i valori morali erano ancora ben radicati tra gli uomini e ti ritrovo un gigante persino in una generazione di giganti. Scorgo una storia di sacrifici e gioie, la storia di chi arriva in cima non da solo ma con le proprie forze. Intravedo i lineamenti di un ragazzo oberato da pesi enormi sulle spalle, intento a preparare la malta, a caricare e portare in alto i mattoni, su e giù per le scale, a fissare le impalcature. Poi sei lì, capo mastro, ad insegnare un’arte, a custodirne gelosamente i principali segreti, capace ormai d’interpretare un disegno e porlo in esecuzione. Passando ogni tanto sotto i balconi per vedere il sorriso della donna amata. Immagino gli sforzi e le ristrettezze nei rigidi inverni, la costruzione di nuovi edifici con l’inizio della buona stagione. Riconosco il puro sentimento della dignità; la virtù accompagnata dall’inseparabile perseveranza, che ti consente di avere un’identità, di lasciare un segno tangibile; la capacità di realizzare qualcosa di riuscito, di bello. Continuo a sfogliare l’album ingiallito e ti scopro abitualmente eccellente, non soltanto in maniera sporadica ed estemporanea. Scosto gli strumenti del geometra e ti rivedo lavorare, lavorare sodo, nel tuo ufficio, dentro il tuo regno. C’eri a fare il giro del cantiere di prima mattina, talvolta all’alba, fra i camion bianchi col quadrifoglio verde e le ruspe, a parlare con gli uomini di cui ti fidavi, anche i vecchi operai che lì, in quei capannoni, avevano trascorso una vita e con te avevano condiviso gli inizi. Ammiro il leader, deciso, empatico, brillante, capitano di una squadra efficace ed efficiente; un uomo che deve la ragione del suo successo unicamente a quanto è stato in grado di compiere, col proprio impegno e la propria volontà, uno che si è fatto da sé. Percepisco uno stile. Un grande stile. Quando riesci a mantenere la calma di fronte alle grandi lotte della vita, ai grandi imprevisti che di volta in volta ti assalgono e richiedono la capacità di una risposta. Colgo l’abilità ad uscire dalle difficoltà, la capacità di svolgere una determinata cosa nel modo ottimale, di esprimere un modo perfetto di essere, un’eccellenza morale. La virtù di realizzare pienamente le potenzialità migliori, portandole alla perfezione, non limitandosi a compiacersi dei propri atti; di dare un’impronta stabile alla proprio vita. Osservo il buon cristiano che cerca di realizzare in sé stesso queste potenzialità mentre si affida a Dio e alla Madonna per riceverne in dono altre, come una grazia che viene dall’alto. Giro pagina, adesso sei impegnato nella buona politica, la vecchia buona politica, intesa come nobile arte; da sindaco, amministratore della tua comunità, sai ascoltare la voce del popolo pensando sempre di migliorarne le condizioni di vita e salvaguardare il bene comune, nel rispetto dei diritti di ogni persona. Vado avanti con il tempo, possiedi sempre la tua innata eleganza, che fa sembrare facili anche le cose più difficili, e un carisma tale da renderti perfetto e degno di essere ammirato e assunto a modello (impossibile) da imitare. Ti vedo sfrecciare. Sento l’inarrestabile passione per i gioielli a quattro ruote e il rombo di bolidi dalla bellezza e dal fascino senza tempo. Frequenti sempre più spesso i salotti buoni delle grandi città, sei brillante di fronte alle persone giuste ma continui ad ascoltare i discorsi della gente per la strada, disponibile, pronto a risolvere ogni problema e ad aiutare chiunque su ogni dubbio o imprevisto. Sei una “farmacia”, punto di riferimento predisposto a dispensare rimedi e consigli, e la “grammatica” fondamentale delle relazioni d’accoglienza, alla base della convivenza tra persone e comunità, e dell’ospitalità, da te regolata con antichi riti da nobile cavaliere. Coraggioso ma saggio, giusto ma prudente, qualità che si condensano nelle varie vicende del vissuto di un uomo speciale che si è creato da solo, con forza, voglia di vivere e di fare, i cui frutti lo hanno reso marito, padre, nonno, imprenditore di successo, figura nota al di fuori dei confini. Rivivi nei tuoi cari, in ogni loro azione e progetto di vita, in quanti hanno saputo crescere e maturare nel tuo esempio. Infine, ti guardo abbandonarti in un giro di valzer, nel mezzo di una sala immersa nel bagliore dei lampadari di cristallo, dalle pareti addobbate con festoni, fra applausi calorosi e scroscianti. Fuori c’è un’artista che con scalpello, martello e vigore tira fuori da un blocco di marmo un uomo nuovo, pieno di energia. Sui tavoli, all’aperto, piatti di fantasia dai quali assaporare l’aria di “altri tempi” e calici da cui trarre i giusti insegnamenti. A fine serata, ti saluteremo sbracciandoci, gli uni sulle spalle degli altri, nani che vedranno allontanarti sulle orme dei giganti.