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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Ocse, strumenti dimenticati nei pazienti: Italia nella media europea La maglia nera spetta alla Svizzera

Ocse, strumenti dimenticati nei pazienti: Italia nella media europea La maglia nera spetta alla Svizzera
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Garza, pinze, forbici, asciugamani, tubi di plastica, la lista è lunga degli oggetti
che i medici dimenticano troppo spesso nel corpo dei loro pazienti durante le operazioni.
Secondo un recente rapporto dell’OCSE gli ospedali italiani hanno però una buona
reputazione. Rispetto a tutti gli altri paesi europei, l’Italia si piazza all’incirca
a metà della classifica occupando il 6° posto su 16, avendo un numero inferiore
di casi “denunciati” rispetto la media in cui inavvertitamente sono stati lasciati
oggetti estranei nei corpi dei pazienti. Maglia nera della classifica generale la
Svizzera che si colloca all’ultimo posto dei paesi stilata in base al numero di
oggetti lasciati nel corpo dei pazienti durante le operazioni. Tali disattenzioni,
anche se a volte vengono alla luce solo dopo anni, possono essere fatali, dice l’OCSE.
La media europea è del 3,8 per 100’000 operazioni. In Italia la cifra è di 3,5
mentre per l’ultima classificata scende all’11,6. Per fare un confronto la Norvegia
è a 6, la Germania a 5,5, la Svezia a 4,4 e la Finlandia a 3,9.Ogni tanto capita
di sentire storie di pazienti sottoposti a interventi chirurgici, osserva Giovanni
D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che a distanza di tempo
scoprono di avere nel proprio corpo oggetti dimenticati dai medici che li hanno operati.Uno
dei casi più eclatanti è quello di un bambino leccese di appena 24 giorni di vita,
ora ventitrenne a cui un chirurgo, allora luminare, lo ha operato in un’ospedale
di Bari per un reflusso renale bilaterale “dimenticando” nella vescica una garza
lunga 30 centimetri. Ironia della sorte per la famiglia, in quel periodo l’Ospedale
di Bari era assicurato per la responsabilità civile dei propri dipendenti ed anche
in proprio con la società d’assicurazioni “Tirrena” che era nel frattempo dichiarata
fallita.