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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Occupato il Reparto di Reumatologia del San Filippo Neri di Roma

La Uil Fpl di Roma e Lazio insieme ad alcuni malati di artrite hanno deciso di compiere questo gesto disperato visto le spettacolo che si protrae da settimane

Occupato il Reparto di Reumatologia del San Filippo Neri di Roma

La Uil Fpl di Roma e Lazio insieme ad alcuni malati di artrite hanno deciso di compiere questo gesto disperato visto le spettacolo che si protrae da settimane

 

Stanchi dello sgradevole spettacolo a cui assistiamo da settimane, questa mattina la Uil Fpl di Roma e Lazio insieme ad alcuni malati di artrite Reumatoide hanno deciso di occupare il reparto di Reumatologia del San Filippo Neri.

Lo comunica in una nota il Segretario della Uil Fpl Roma e Lazio Paolo Dominici.

Ci sono molti pazienti con artrite reumatoide in cura con farmaci biologici nel reparto ancora in cerca di una nuova struttura dove iniziare nuovamente la terapia.
Non tutti gli ospedali sono abilitati ad erogare e somministrare questo tipo di terapia, ma solo quelli legati al Progetto Antares sulla sperimentazione del farmaco. Anche per questo motivo, si comprende perché i farmaci biologici non vengano prescritti a tutti ma solo ai pazienti che non rispondono ad altre terapie e che, di conseguenza, versano in condizioni più gravi.

Si tratta di oltre 3mila pazienti complessivi, con patologie di diversa gravità, fino ad arrivare ai circa 100 pazienti che necessitano di proseguire le cure con i farmaci biologici.

Allo stato attuale, di fatto, per molti di loro non è assicurata la continuità assistenziale, che in ogni caso non sarebbe priva di disagio a causa dello spostamento in altre strutture, magari più distanti dall’abitazione.

Perché chiudere un reparto che funziona?
Da tempo ormai il San Filippo Neri è oggetto di “inquietanti attenzioni” da parte della Regione Lazio senza capire che si è declassata un’azienda punto di riferimento per il lazio ma anche per tutto il territorio nazionale.

Continueremo l’occupazione – conclude Dominici – sino alla revoca dell’ordinanza Commissariale firmata dal dott. Lorenzo Sommella e ratificata dal Presidente Zingaretti; ricordiamo che di fatto l’ospedale non è più ufficialmente Centro Antares e perde dunque di diritto la possibilità di prescrivere i farmaci biologici ai propri pazienti.