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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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O. Greco (IdM), Turismo, sostegno a fondo perduto e agenzia regionale La pandemia ha messo a nudo le inefficienze e le contraddizioni del Sistema Sanitario Nazionale che ha retto solo grazie allo spirito di servizio e abnegazione degli operatori sanitari

O. Greco (IdM), Turismo, sostegno a fondo perduto e agenzia regionale La pandemia ha messo a nudo le inefficienze e le contraddizioni del Sistema Sanitario Nazionale che ha retto solo grazie allo spirito di servizio e abnegazione degli operatori sanitari
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La pandemia ha messo a nudo le inefficienze e le contraddizioni del Sistema Sanitario Nazionale che ha retto solo grazie allo spirito di servizio e abnegazione degli operatori sanitari ma ha evidenziato ancor di più l’incapacità mista a impotenza e inadeguatezza di un Governo nazionale a rispondere alla crisi economica che l’emergenza in maniera prevedile ha portato con sé. L’economia è crollata, alcuni mercati e settori hanno subito un arresto con perdite da crisi post guerra. Tra questi il Turismo di cui soltanto nell’ultima bozza del “Decreto Rilancio” si fa accenno. Accenno perché nuovamente le misure che si vorrebbero applicare sono un vero è proprio schiaffo a un settore che copre il 13% del Pil nazionale con i suoi circa 230 miliardi di euro e con quasi 200 mila posti di lavoro. Un mercato in ginocchio, settori e comparti compromessi, cancellato un indotto di filiera che comprende tour operator, agenzie di viaggi, resort, villaggi turistici, medie e piccole strutture albergherie, operatori balneari e della ricettività e dell’accoglienza, guide turistiche ed enogastronomia più in generale.
E se la fase 2 doveva rappresentare la “ripartenza” ha invece ulteriormente caricato di oneri, protocolli da decifrare, spese e responsabilità, gli operatori del settore, addirittura cadendo nel penale se un cliente risulti contagiato da Covid-19 durante un soggiorno in una qualsiasi struttura ricettiva. Ma cosa ancor più grave è la mancanza totale di chiarezza su regole e tempi di riapertura.
È chiaro ormai che il 18 maggio rappresenterà realmente l’entrata nella fase 2 o 3 per alcuni, allora c’è da chiedersi se e come la nostra regione sarà pronta. Agli atti di forza dei governatori delle altre Regioni hanno fatto seguito azioni e misure di prevenzione e protocolli di sicurezza tali da offrire ai vari operatori economici linee guida generali da seguire, con propedeutica riorganizzazione del proprio sistema sanitario e della rete ospedaliera per garantire presidi territoriali e strutture adeguate al bisogno.
La Calabria è tra le regioni meno colpite dal contagio per diversi fattori e senza dubbio per scelte condivisibili o meno ma oggi quelle inefficienze e mancanze ataviche pesano ancora di più. Permettere la riapertura di bar, pasticcerie, ristoranti, senza un protocollo ufficiale è un boomerang che rimbalza sugli esercenti, come il ricorso al Tar ha dimostrato. Ma ancora di più lo è in mancanza di una strategia e una programmazione a lungo termine del Turismo. Apprezziamo la nomina, dopo 10 anni, dell’assessore al Turismo, anche se molte decisioni rimangono in capo alla presidenza, ma riteniamo indispensabile e urgente investire sul comparto in maniera definitiva e soprattutto lungimirante nel breve e nel lungo periodo. Molte azioni e progetti sono stati messi in campo nella scorsa legislatura ma tante altre non sono state intraprese. Da consigliere regionale diverse sono state le leggi a mia firma che interessavano lo sviluppo turistico della nostra regione.
“Calabria Golf Destination” disegnava una visione di crescita e immaginava per la Calabria una destinazione per un turismo di qualità, destagionalizzato tale da conquistare un mercato internazionale. La legge per la valorizzazione dei “Borghi Storici Ospitali” consentiva e consente di promuovere quel patrimonio culturale di inestimabile bellezza, sconosciuto agli stessi calabresi, ma decisamente attrattivo anche per un turismo d’élite.
L’elemento imprescindibile è dunque riordinare l’organizzazione turistica regionale, e questa potrebbe essere l’occasione perché il turismo divenga davvero driver di sviluppo economico, con una strategia regionale che agisca su più livelli e con una visione di sistema, che si ponga tra i principali obiettivi l’incremento dell’incoming e della permanenza media, la destagionalizzazione dei flussi e un turismo sostenibile. Due elementi fondamentali: il “Codice del Turismo”, che introduce una maggiore tutela del turista quale utente finale di servizi e che oggi in seguito alla pandemia e come evidenziato dalle associazioni di categoria, Federalberghi in primis, rappresenterà una vera e propria carta d’identità delle strutture ricettive, in difesa anche dello stesso titolare. E la realizzazione dell’“Agenzia Turistica Regionale” della Calabria per il marketing turistico e territoriale, in mancanza anche delle APT, aboliti 7 anni fa, e in risposta allo svolgimento di interventi di interesse regionale in materia di promozione dell’immagine unitaria della Calabria, un brand unico che raffiguri tutti i patrimoni esistenti. Tra i compiti dell’Agenzia, altro punto interessante, era il favorire lo sviluppo di occupazione stabile nell’ambito del turismo, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione per contrastare il lavoro sommerso e irregolare, promuovendo raccordi con il sistema della formazione professionale e con le università al fine di avviare un complessivo processo di qualificazione degli operatori e degli addetti del settore turistico. Elemento quello del lavoro sommerso e irregolare che è stato oggetto di dibattito anche nel contesto emergenziale attuale ma che risponde anche alla richiesta di occupazione da parte di tanti giovani, che non sarebbero più costretti ad emigrare (e abbiamo assistito ad un capitolo non bello di questa storia) o dall’altra parte sarebbe una contro risposta agli ammortizzatori sociali passivi come il Reddito di cittadinanza che certamente non genera valore economico.
Oggi più di ieri è affidato alla politica il compito di programmare e prevenire tenendo conto di tutte le realtà territoriali, delle loro esigenze e peculiarità, entrando in sinergia con tutti gli attori coinvolti dando valore alla filiera, dalle amministrazioni comunali agli animatori territoriali, ai professionisti di settore come i tour operator e le agenzie di viaggio. Professionalità, organizzazione, conoscenza e preparazione sono gli elementi di un turismo di qualità ma elemento imperativo è la sicurezza sanitaria che una regione deve garantire prima ai propri cittadini e poi agli ospiti che ne hanno fatto meta delle loro vacanze.
Questo è il momento delle decisioni forti e delle scelte precise pensando all’emergenza con aiuti a fondo perduto e abbattimento delle tasse per le attività turistiche per il 2020 ma programmando il futuro con una visione chiara e innovativa.
L’incertezza deve essere sostituita da atti precisi che sappiano trasformare e rilanciare il turismo riconoscendone il valore e non relegandolo ad una mera presenza e non ad essenza di un sistema economico come quello calabrese.