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Nuovi studi “contro” la sigaretta elettronica: aumenta il rischio di infarto

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Non si creda che l’alternativa fornita dalle sigarette elettroniche costituisca
un “toccasana” per la salute dei fumatori. Sono numerosi gli studi che si stanno
focalizzando sugli effetti dei vapori descritti dai produttori come assolutamente
innocui e che purtroppo stanno rivelando numerose criticità anche di questi apparati.
L’ennesima ricerca a dimostrarlo è stata recentemente effettuata presso l’Università
della West Virginia, negli USA, dove è stato monitorato l’effetto della «nicotina
elettronica» su un gruppo di ratti verificandone l’impatto a livello arterioso.
Ed i risultati, sono stati impietosi: il fumo della sigaretta elettronica ha causato
alle arterie delle cavie il restringimento di quasi un terzo entro i 60 minuti dall’esposizione
al vapore. Questa condizione può portare ad un pericoloso aumento della pressione
sanguigna, destinato a peggiorare ulteriormente con l’incremento dell’esposizione:
se i roditori stavano a contatto con il fumo di questi gadget elettronici per circa
20 ore alla settimana, il passaggio delle arterie si restringeva del doppio rispetto
a quello dei ratti che non erano stati esposti alla nicotina. «Questi risultati
indicano che le sigarette elettroniche non possono essere considerate sicure e che
causano effetti significativamente dannosi», ha fatto sapere l’equipe della ricerca
che è stata presentata alla conferenza sulla salute del cuore Cardiovascular Aging:
New Frontiers and Old Friends di Westminster, in Colorado. I problemi alle arterie
sono strettamente associati al rischio di infarti e ictus. Per Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti”, è sempre bene ricordare alcuni
principi di salute che appaiono banali ma che aiutano senz’altro a vivere meglio:
fumare, così come avere un’alimentazione insalubre e uno stile di vita sedentario
può contribuire ad occludere ed indurire la parete arteriosa, causando la condizione
nota come arteriosclerosi. Altri rischi legati a questo problema sono l’angina
e le malattie coronariche.