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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 16 MAGGIO 2024

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Nucleare: Romani, in Cdm moratoria di un anno

Nucleare: Romani, in Cdm moratoria di un anno

Il ministro per lo Sviluppo economico aveva annunciato “una responsabile pausa di riflessione”

Nucleare: Romani, in Cdm moratoria di un anno

Il ministro per lo Sviluppo economico aveva annunciato “una responsabile pausa di riflessione”

(ANSA) ROMA – Il nucleare si ferma per un anno. Dopo il disastro giapponese e l’annuncio della “pausa di riflessione”, domani il Consiglio dei ministri approverà una dichiarazione per una moratoria di un anno sulle decisioni relative alla ricerca dei siti per le centrali nucleari. La decisione è apprezzata dai presidenti delle Camere, ma non convince l’opposizione, timorosa che possa trattarsi di una ‘manovra’ destinata a svuotare di senso il referendum. L’annuncio della moratoria, su cui indiscrezioni erano circolate già nel primo pomeriggio, è stato fatto dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, davanti alla Commissione Industria del Senato, chiamata a dare il proprio parere sul decreto per la localizzazione delle centrali. “Domani in Consiglio dei ministri il Governo dichiarerà la moratoria per un anno per quanto riguarda le decisioni e l’attivazione delle procedure per la ricerca dei siti per le centrali nucleari in Italia”, ha spiegato Romani, sottolineando che verrà comunque salvata la parte del decreto relativa all’individuazione di un deposito per le scorie, come ci viene richiesto dall’Unione europea. Nel frattempo dalla commissione Industria arriva il parere sul decreto legislativo che regola la scelta dei siti, che verrà quindi portato domani in Cdm, con un’esortazione al Governo a valutare “l’opportunità di approfondire nei prossimi mesi tutti i profili relativi alla sicurezza”, confrontandosi con l’Agenzia per il Nucleare. Tutti gli atti necessari alla prosecuzione del programma nucleare, insomma, vengono dunque bloccati, con una soluzione evidentemente interlocutoria, in attesa degli stress test sulle vecchie centrali europee e dell’esito del referendum, che potrebbe mettere definitivamente una pietra sopra al ritorno dell’atomo. “Una scelta saggia e opportuna”, ha commentato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, secondo cui “la sicurezza del nucleare è una enorme questione, che dopo la vicenda del Giappone sta facendo discutere tutto il mondo”. Positiva anche la reazione del presidente del Senato, Renato Schifani, a giudizio del quale si tratta di una “scelta responsabile”, visto che in un settore così delicato ogni valutazione deve essere “ponderata e meditata”. Sono invece all’insegna dello scetticismo i commenti delle opposizioni, preoccupate in particolare per il contesto nel quale si svolgerà il referendum. “Ogni giorno il governo escogita un trucchetto da baro per sabotare i referendum ed impedire ai cittadini di esprimersi democraticamente sul nucleare: oggi è il turno della moratoria, notizia diffusa ad arte per creare confusione”, avverte il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli. Anche secondo Antonio Di Pietro “la moratoria di un anno è un chiaro raggiro che serve a scavallare la data del referendum”, perché “l’unico vero scopo del governo è quello di fermare il temuto verdetto dei cittadini”. I senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante parlano di “modo furbo per dissimulare il dietrofront” ed Ermete Realacci (Pd) definisce la scelta del governo un “non senso”, aggiungendo che “la strada del futuro dell’Italia è quella indicata oggi anche dal Presidente della Repubblica”. Napolitano ha infatti invitato a puntare sulle rinnovabili, perché è “indispensabile individuare nuovi modelli e strumenti capaci di coniugare lo sviluppo economico con la rigorosa salvaguardia del pianeta e dei suoi equilibri ambientali”.
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