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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Note autobiografiche di Crupi nella pubblicazione di Salerno “Un gambero rosso. Note autobiografiche di un meridionalista senza conversione” sono trenta pagine dense di significato

Note autobiografiche di Crupi nella pubblicazione di Salerno “Un gambero rosso. Note autobiografiche di un meridionalista senza conversione” sono trenta pagine dense di significato
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di Giuseppe e Sigfrido Parrello

PALMI – “In picciol vaso grande virtù risiede”.Mai massima fu così azzeccata per definire una piccola grande pubblicazione a cura del Prof. Santino Salerno dal titolo “Un gambero rosso. Note autobiografiche di un meridionalista senza conversione” come il professore Pasquino Crupi (Bova Marina, 1940-2013), uno dei maggiori studiosi della cultura meridionale e calabrese. Intellettuale militante, meridionalista senza conversione, sul versante della battaglie delle idee ha pubblicato: “I fatti di Melissa” (Calabriaoggi editrice, Catanzaro 1976), “Processo a mezzo stampa”, “Il 7 aprile” (Com2, Venezia 1982), “Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino” (Pellegrini, Cosenza 1985), “Il giallo colore del sangue di Luino” (Calabriaoggi Editrice, Reggio Calabria 1990). E sul versante della ricerca letteraria, tra le sue numerose opere, ricordiamo per i nostri tipi: “Un popolo in fuga” (1982), “L’uomo, la donna, il letterato” (1984), “Benedetto Croce e gli studi di letteraturacalabrese” (2003), “La letteratura calabrese per la scuola media”, Voll. 3 (2008-2009).
“Un gambero rosso. Note autobiografiche di un meridionalista senza conversione” sono trenta pagine dense di significato in una veste tipografica accattivante e pratica per i tipi della Città del sole Edizioni s.a.s. con allegato un apparato iconografico importante che ripercorre alcune delle tappe della vita e degli impegni del grande uomo di cultura calabrese.

“Ancora una volta Santino Salerno ci sorprende con una pubblicazione che riprende una sorta di testamento politico-culturale di una delle più brillanti intelligenze calabresi del secolo scorso,quel Pasquino Crupi ad oggi non sufficientemente studiato,valorizzato ed apprezzato che ha fatto del suo meridionalismo convinto una bandiera da far garrire al vento della storia della nostra terra”.Questo il commento del Sindaco di Palmi Giovanni Barone nel complimentarsi con l’illustre concittadino sempre attento ai movimenti culturali del territorio. Un’opera scorrevole e di facile lettura seppure necessariamente recante spunti politici e culturali che invitato alla riflessione su un uomo per il quale, come sottolinea Salerno nella nota introduttiva, “la Questione Meridionale non e’ una questione criminale ma una questione culturale” poichè considerava che confluissero nella trattazione della problematica meridionalista “approssimative analisi di sociologia giuridica e superficiali teorie criminologiche viziate dagiustizialismo”. “una importante operazione culturale quella di Salerno che può facilmente essere proposta,ad esempio, alla popolazione scolastica specie degli ultimi anni delle scuole superiori per additare alle giovani generazioni la vita,l’esperienza ed i sacrifici di un uomo venuto sù tra mille difficoltà in una terra amara ed aspra che ha saputo  descrivere nelle sue più intime caratteristiche” ha concluso con emozione il Sindaco della Città pianigiana nella quale il Prof. Crupi si recava spesso poichè teneva in grande considerazione “la colta Palmi” che lo accoglieva sempre con il calore di tanti amici ed estimatori.

Questa autobiografia consegnata da Pasquino Crupi a Santino Salerno alla fine degli anni ’80 conferma, ove necessario, la grande forza di spirito e culturale di un intellettuale che ha dato tanto affinchè fosse riconosciuto il contributo degli intellettuali meridionali e calabresi in particolare alla grande cultura nazionale ed europea. Un’ora di gradevole lettura per un tascabile che non può mancare in ogni biblioteca “meridionale”.