Non utilizzati i fondi del piano regionale per il diritto allo studio per l’anno, la denuncia dell’Adda
Mar 04, 2014 - redazione
Una cosa veramente grave, specie se si considera che, secondo la normativa vigente, il mancato utilizzo delle somme attribuite per questo anno comporta il non poter accedere ai fondi previsti per l’anno scolastico 2014/2015
di MARIA TERESA BAGALA’
Non utilizzati i fondi del piano regionale per il diritto allo studio per l’anno 2013/2014, la denuncia dell’Adda
Una cosa veramente grave, specie se si considera che, secondo la normativa vigente, il mancato utilizzo delle somme attribuite per questo anno comporta il non poter accedere ai fondi previsti per l’anno scolastico 2014/2015
di Maria Teresa Bagalà
L’addetto stampa dell’A.D.D.A. (Associazione – Difesa – Diversamente – Abili), prof. Domenico Distilo, ed il suo presidente Vito Crea, hanno inviato una lettera a tutti gli organi di Stampa con la quale si denunciano le inadempienze di molte amministrazioni comunali della Provincia di Reggio Calabria che non hanno utilizzato i fondi relativi al piano regionale per il diritto allo studio per l’anno scolastico ancora in corso2013/2014. Tali soldi erano stati ripartiti dalla Provincia di Reggio Calabria in base ai piani stessi che erano stati presentati dagli stessi Enti Comunali.
Una cosa veramente grave, specie se si considera che, secondo la normativa vigente, il mancato utilizzo delle somme attribuite per questo anno comporta il non poter accedere ai fondi previsti per l’anno scolastico 2014/2015. Tutto ciò perché non è possibile effettuare la rendicontazione nei tempi utili.
Ma su chi si ripercuote tale perdita di denaro? Ancora una volta sugli studenti diversamente abili che frequentano la scuola materna, primaria e secondaria di primo grado dei vari centri della provincia. Infatti, stando così le cose, non potrà essere acquistato il materiale loro utile a secondo delle diverse patologie di cui sono affetti e non potranno essere affiancati dalla figura professionale degli assistenti educativi, i quali a loro volta saranno penalizzati per quanto riguarda il loro diritto al lavoro.
La lettera dell’ A.D.D.A. si conclude con un’esortazione rivolta a tutte le Amministrazioni comunali inadempienti “a procedere senza ulteriore indugio all’adozione degli atti di loro pertinenza”. E infine è anticipato il fatto che l’ Associazione si riserva di “far valere in tutte le sedi amministrative e giudiziarie i diritti delle persone che siamo chiamati a tutelare in forza della nostra ragione sociale”.
Ancora è allegata alla missiva un elenco nel quale si può prendere visione della situazione dei vari Enti comunali che alleghiamo.