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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Diga Metramo non decolla: la denuncia di Calabria Tricolore Gli strani ritardi della Regione sulla concessione dell'uso plurimo delle acque. Solidarietà ai lavoratori del Consorzio di Bonifica

Diga Metramo non decolla: la denuncia di Calabria Tricolore Gli strani ritardi della Regione sulla concessione dell'uso plurimo delle acque. Solidarietà ai lavoratori del Consorzio di Bonifica
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di Giuseppe Campisi

Calabria Tricolore punta i fari sulla diga del Metramo, la storica opera pubblica nata in seno al progetto del quinto centro siderurgico che doveva sorgere nella Piana di Gioia Tauro a cavallo degli anni ’70 e ’80. Un’opera strategica e funzionale non solo allo stesso polo siderurgico (poi fallito come progetto, nda) completata a fine anni ’90 ma collaudata solo nel 2013 a seguito del completamento delle opere di canalizzazione per cui tante battaglie sono state necessarie.

Un invaso da poco meno di 29 milioni di metri cubi d’acqua su cui “la Regione Calabria dopo aver tagliato diversi fondi al Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino stranamente, nonostante tutti i collaudi e le autorizzazioni ottenute dall’Ente, ritarda anche sulla concessione dell’uso plurimo delle acque” denuncia l’associazione politico-culturale collocata a destra.

La diga con la sua portata di 2,5 mc/sec, ovvero 2.500 litri al secondo, potrebbe beneficiare il territorio di una ulteriore fonte di approvvigionamento di acqua pubblica potabile, irrigazione e nuovi fonti rinnovabili.

“Questa opera – rincarano la dose dal direttivo di Calabria Tricolore – era stata programmata dalla Cassa per il Mezzogiorno, per soddisfare gli interessi del territorio e dei cittadini della Piana di Gioia Tauro e non per i privati o per le multinazionali” con un chiaro riferimento all’attenzione che Sorical sembrerebbe aver riservato all’invaso galatrese.

Una forte presa di posizione estesa in forma solidale anche “ai lavoratori dipendenti dello stesso Consorzio di Bonifica che da circa sei mesi non percepiscono lo stipendio” e rafforzata dall’appello accorato rivolto al prefetto “affinché convochi urgentemente un tavolo con tutti gli attori protagonisti della vicenda”.