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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Nell’operazione di ‘Ndrangheta “Eyphemos” non c’è solo la politica, ma anche altro… C’è chi vorrebbe sparare al maresciallo e chi commissiona ordigni esplosivi per danneggiare edifici confiscati dallo Stato, ma c’è soprattutto una sete di potere

Nell’operazione di ‘Ndrangheta “Eyphemos” non c’è solo la politica, ma anche altro… C’è chi vorrebbe sparare al maresciallo e chi commissiona ordigni esplosivi per danneggiare edifici confiscati dallo Stato, ma c’è soprattutto una sete di potere
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Leggendo l’ordinanza della DDA di Reggio Calabria denominata “Eyphemos”, ci sono dei particolari scabrosi sulla mentalità violenta che la ‘ndrina avesse in quel territorio aspromontano.
Oltre alla condizione delle interferenze politiche che hanno portato all’arresto ai domiciliari del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo facendo lievitare i voti in maniera corposa, in quanto passa dai 3.692 del 2014 quando si candidò sostenendo Mario Oliverio nella lista di “Sinistra” anche del PD stesso, “Democratici Progressisti”, la stessa che elesse anche Giuseppe Neri, e dopo un feeling con l’ex governatore che lo piazza anche alla guida del Parco Nazionale dell’Aspromonte, folgorato sulla via della Meloni, fa un salto, anzi un triplo salto, dimostrando che destra e sinistra non sono altro che dei punti di posizione come fossero “spazi operativi” di gestione elettorale, tant’è che i suoi voti il 26 gennaio 2020 si quintuplicano in 8.033 con FdI. Il suo “personal trainer” per l’accaparrarsi dei voti è il fratello Antonino detto “Nino”, e lui che si impegna nella campagna elettorale, come si evince nelle numerose intercettazioni descritte nell’ordinanza della DDA. Lui parla, propone, gestisce quella che poi diventa un successo, ovvero l’elezione e la possibilità di fa sedere il fratello nel più alto scranno di Palazzo Campanella. Come abbiamo scritto ieri, parla pure con Domenico Alvaro di presunte documentazioni riservate le quali potrebbero “incularli a tutti”, riferito agli amici fedeli dell’ex governatore calabrese Giuseppe Scopelliti per usi elettorali.
Nel partito di Fratelli d’Italia, c’è un altro esponente che viene spesso menzionato nelle conversazioni ed è Giuseppe Neri, anche lui artefice del “triplo salto”, ovvero dai DP a FdI, dalla Sinistra alla Destra come punti geometrici di potere. Come per incanto nel 2015 nel prende circa 5.000, mentre lo scorso 26 gennaio aumenta a 7.388.
Per poi finire in merito alla politica con il senatore di Forza Italia Marco Siclari accusato anch’esso di scambio di voto politico-mafioso e per il quale è stata chiesta al Parlamento l’autorizzazione a procedere per l’arresto, e lo stesso in una nota dichiara di non conoscere nessuno dei presunti malavitosi e di essere innocente di fronte alle accuse mossagli.
In merito all’inchiesta siamo stati i primi a menzionare un “tenente dei carabinieri” come moglie di uno degli arrestati, ovvero Antonino Creazzo sposato con Ivana Fava, la figlia del povero appuntato dei carabinieri Antonino Fava, massacrato dalla mafia stragista insieme al collega Vincenzo Garofalo il 18 gennaio 1994. Ma Ivana Fava non è indagata è solo la moglie di uno degli arrestati che come tutti quanti, in virtù della carta costituzionale ha diritto alla presunzione d’innocenza. Però si sa, l’onda mediatica a volte è irrefrenabile per fare notizia, a noi questo non interessa, come pure dare in pasto ai social carne sanguinante.
Ma in quell’ordinanza c’è anche dell’inquietante come ad esempio in una intercettazione telefonica tra Giuseppe Speranza “ed il suo capo”, Domenico Laurendi, entrambi arrestati, i quali ce l’avevano con il maresciallo Andrea Marino, con delle parole di disprezzo, scrivono gli inquirenti, nell’agosto del 2018 «(…) Speranza Giuseppe ed il suo capo (Laurendi ndr) facevano degli sprezzanti commenti su appartenenti alle Forze dell’Ordine e, in un frangente, Orfeo Grazia, coniuge del Laurendi, esprimeva la volontà anche di aprire il fuoco contro il Maresciallo Marino Andrea, che notava passare dal balcone dell’abitazione in occasione di una festa del paese di Santa Eufemia. Infatti affermava di prendere la carabina e consegnarla al marito cosicché sparasse contro il militare. Speranza dava la sua disponibilità a fare del male al carabiniere. Laurendi Domenico quindi mostrava il luogo di detenzione della carabina e rivolto a Speranza Giuseppe dava il suo benestare ove avesse voluto farne uso “qua dentro, se vuoi buttargli un paio”». Ed ancora, «Orfeo Grazia mostrava quindi al marito il maresciallo Marino della cui presenza evidentemente l’uomo non si era reso conto “qua sotto è? (…) come cazzo si chiama, mi sono dimenticato come cazzo si chiama”. Speranza Giuseppe asseriva di volere esplodere un colpo ma Orfeo Grazia smorzava i toni “vattene, andatevi a sedere”».
Quella sorta di disprezzo nasce quando il 2 luglio del 2014 nel famoso inchino nella processione ad Oppido Mamertina, il militare per protesta abbandonò la processione, all’epoca era comandante della stazione dei carabinieri del paese aspromontano.
Poi ci sarebbe anche la progettazione di un attentato tramite un ordigno esplosivo commissionato ed “era stato pagato 2.000,00 euro”, e che “Gli investigatori hanno ipotizzato che l’ordigno dovesse essere utilizzato contro l’abitazione simbolo della cosca Gallico sottoposta a confisca definitiva in data 12 settembre 2018”.
Diciamo che di questa operazione definita “Benedetta (Eyphemos)” ha ben poco, semmai il contrario!